Latina, auto della Ciolfi incendiata: arrestati esecutore e mandante

Maria Grazia Ciolfi, consigliera con mandato per la Marina di Latina

L’auto di Maria Grazia Ciolfi è stata incendiata per una ritorsione dopo controlli anti-abusivismo sul lungomare di Latina. La consigliera comunale di Lbc sarebbe stata ritenuta dal mandante responsabile dei suoi guai e non avrebbe esitato a convincere un’altra persona a mettere in atto il piano per vendicarsi e intimidire.

Questa l’ipotesi degli inquirenti che hanno portato all’arresto di 2 persone, entrambe di Velletri. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Valentina Giammaria e il giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone ha firmato l’ordinanza di misura cautelare.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Latina il mandante dell’attentato incendiario sarebbe il proprietario di un terreno sul lungomare di Latina che aveva utilizzato per noleggiare lettini. Poi aveva deciso di recintare anche una parte di terreno demaniale, occupando così il suolo pubblico, nonostante non avesse ricevuto alcuna autorizzazione. La polizia locale aveva allora contestato le opere abusive.

Dovranno ora rispondere, a vario titolo, di minaccia a un pubblico ufficiale, danneggiamento a seguito di incendio e violazione di domicilio.

“La notizia dell’arresto dei due presunti responsabili dell’incendio appiccato a settembre scorso all’auto di famiglia della nostra consigliera Maria Grazia Ciolfi – ha commentato il sindaco di Latina, Damiano Coletta – è qualcosa di inquietante per i particolari che sono emersi.

Se venissero confermate le risultanze investigative, si tratterebbe di un atto intimidatorio di una gravità assoluta ai danni non solo della consigliera Ciolfi, ma di tutta una amministrazione che si è sempre schierata dalla parte della legalità e che continuerà a farlo senza alcuna esitazione.

Ringrazio l’Arma dei carabinieri per aver fatto chiarezza su questa vicenda e per rispetto nei confronti degli inquirenti non aggiungo altro in attesa degli sviluppi futuri dell’inchiesta. A Maria Grazia Ciolfi va tutta la vicinanza e solidarietà non solo del Comune, ma dell’intera città di Latina”.

Messaggi di solidarietà sono giunti anche dall’opposizione, per esempio dal senatore Nicola Calandrini e dalla consigliera comunale Giovanna Miele. “Quello che rivela la stampa – ha detto Calandrini – è inquietante, perché l’attentato sarebbe maturato come ritorsione a seguito delle attività portate avanti dalla consigliera Ciolfi nella sua funzione di delegata alla Marina. Forme di violenza e di intimidazione ai danni di chi fa attività politica per il proprio territorio vanno condannate fermamente“.

Con una lunga nota è intervenuta la stessa consigliera di Lbc: “Io e la mia famiglia desideriamo sopra ogni cosa ringraziare gli investigatori della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Latina comandati dal Maggiore Carlo Maria Segreto, del Comando Provinciale di Latina comandato dal Colonnello Gabriele Vitagliano e la Procura di Latina per l’eccellente lavoro svolto nell’ambito dell’indagine riguardante l’attentato incendiario subito lo scorso settembre.

Grazie all’operato degli investigatori, determinato e puntuale, non ci siamo sentiti abbandonati un solo istante, dallo scorso 11 settembre, quando siamo stati svegliati nella notte, dal rogo della nostra auto data alle fiamme nel giardino della nostra abitazione ed è grazie al loro lavoro , svolto con determinazione e competenza, ed al supporto ed alla vicinanza dei nostri cari, parenti ed amici, che siamo riusciti ad affrontare uno dei momenti più difficili della nostra vita familiare, non è passato un solo giorno in cui non ci siamo interrogati su chi e perché potesse volere sferrare un attacco cosi violento alla nostra famiglia. Abbiamo vissuto con il timore che  fuori dalla nostra casa ci fosse qualcuno pronto a violare la tranquillità delle nostre vite.

La gravità dell’ipotesi che un atto cosi violento potesse essere legato alla mia attività Politica svolta nell’ambito del mandato su cui opero, ossia la Marina di Latina,  aveva portato  probabilmente l’opinione pubblica ad ipotizzare che l’accaduto non avesse una matrice Politica e che l’operato da me svolto come Consigliera non potesse avere un ruolo così rilevante da causare una tale reazione, fino a ricondurre l’accaduto ad altra causa anche ipotizzando moventi che gettavano ombre sulla professione di mio marito o ad errore di persona,  perché è doloroso accettare che nella nostra città possano accadere fatti come questo , ma il lavoro degli inquirenti ha consentito di fare chiarezza su questa triste vicenda individuandone i responsabili: un risultato per noi importantissimo perché non conoscere chi e perché aveva voluto colpire la nostra famiglia sarebbe stato quasi più devastante della stessa violenza subita.

Da quanto emerso dalle indagini si è trattato di un grave atto intimidatorio o ritorsivo, determinato dall’aver svolto con coscienza la mia azione Politica e di controllo sul territorio, dall’aver messo a disposizione del bene comune la mia attività Politica e dall’aver assolto con senso di responsabilità il ruolo di Consigliera Comunale e rappresentante dei cittadini.

Ho condiviso il silenzio tenuto fino ad oggi dalle istituzioni nel rispetto delle indagini in corso, ma ora auspico una presa di posizione netta rispetto a quanto accaduto con la costituzione di un fronte comune da parte della  Politica tutta, che adotti azioni concrete di controllo e contrasto ad ogni forma di illegalità, in particolare in un territorio così complesso come quello della Marina di Latina, solo così libereremo davvero la città da quel velo di omertà e di volontà di mantenere lo status quo che danneggia dal profondo la nostra comunità.

Agire con legalità è un normale presupposto di tutti coloro che si propongono come rappresentanti Politici dei cittadini, ma per realizzare un reale cambiamento  è necessario lavorare concretamente  per il ripristino della legalità sovvertita da anni di azioni scomposte, lavorare sul campo per il rispetto delle regole e dei diritti, soprattutto nei luoghi soggetti a degrado o semplicemente nei luoghi più lontani dai riflettori del centro città, combattere abitudini sbagliate ma consolidate, questo è il mio obiettivo primario e solo quando l’avrò raggiunto potrò essere soddisfatta di aver compiuto il mio dovere e rispettato in pieno la missione del mio mandato Politico.

Ma per agire in tal senso è necessario il supporto, la  protezione e la collaborazione di tutti, per questo desidero rivolgermi alla Città, perché se vogliamo veramente proteggere il nostro territorio dobbiamo lavorare all’unisono, tutti compatti per cambiare le cose, dobbiamo denunciare ciò che non è corretto senza timore, riacquisire il senso civico, dobbiamo essere i primi a dare l’esempio e non dobbiamo mai voltare la testa dall’altra parte quando vediamo qualcosa che non va, dobbiamo combattere l’indifferenza, le abitudini sbagliate e l’omertà, la nostra città è bella, i cittadini che la abitano sono meravigliosi ed abbiamo il dovere di tutelarla e tutelarci da chi non lo è, solo cosi questa città cambierà davvero”.