Latina, il bluff degli emendamenti nel piano provinciale dei rifiuti

Giada Gervasi

“Un piano provinciale dei rifiuti tutto da rifare e poco trasparente”. Oggi all’assemblea dei sindaci della provincia di Latina riunita per l’adozione del documento approvato il 9 aprile scorso all’unanimità del Consiglio di via Costa in tre hanno votato contro. Si tratta dei rappresentanti dei comuni di Aprilia, Bassiano e Sabaudia. “Ma il dato più rilevante – ha commentato il primo cittadino di Bassiano, Domenico Guidi – è che su 33 Comuni, soltanto in 13 hanno dato l’ok che è valido grazie al peso di Latina, con maggior numero di abitanti. Ciò significa che per la maggior parte delle municipalità di questa provincia il piano risulta poco convincente. E lo è anche per me. Intanto perché non risponde alle esigenze del territorio, poi perché nella previsione dei nuovi impianti non è indicata la location. Mi è stato detto che ciò avverrà in un momento successivo. Una risposta che non mi soddisfa, in quanto il piano è vero che dà priorità agli investimenti pubblici ma non esclude quelli privati: lasciare un qualcosa di indefinito può risultare rischioso soprattutto per quanto riguarda i rifiuti”.

Tra le criticità sollevate dal sindaco di Bassiano anche il fatto che il piano provinciale dei rifiuti non sia stato corredato dei pareri relativi alla Via e alla Vas. “Anche in questo caso si rinvia al futuro. Non mi sembra un iter lineare – ha precisato Guidi -. Come non è lineare che alla precedente assemblea dei sindaci siano stati approvati all’unanimità emendamenti che invece non sono stati inseriti nel nuovo piano approvato dal Consiglio provinciale pochi giorni fa e oggi sottoposto per l’adozione alla stessa assemblea”. Insomma, della serie ti lasci con un accordo e ti ritrovi con un altro.

“Gli emendamenti approvati a febbraio dall’assemblea dei sindaci – aggiunge il sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi – non sono stati riportati fedelmente. Mi riferisco all’aggiornamento cartografico. Per quanto riguarda Sabaudia, ad esempio, non sono inserite nella cartografia le fasce di rispetto del Parco nazionale del Circeo. Mi rendo conto che queste per legge sono inviolabili, ma è il metodo che non funziona e che mette a rischio soprattutto il territorio di Aprilia, dove la ‘pressione’ in termini di rifiuti è pesante. Ci è stato detto che sarà possibile presentare osservazioni in sede di Vas, ma non è ben chiaro per quale ragione non si è tenuto conto di quanto pattuito in sede di assemblea dei sindaci. Allora perché approvare un qualcosa che non rispetta fedelmente ciò che all’unanimità è stato deciso?”

“Per quanto fosse necessaria l’approvazione di un piano dei rifiuti provinciale per scongiurare che la Regione Lazio esercitasse i propri poteri sostitutivi e facesse calare dall’alto ulteriori impianti, riteniamo che l’accoglimento solo parziale delle richieste avanzate dai comuni nella scorsa conferenza dei sindaci non abbia tutelato sufficientemente i nostri territori dalla minaccia di ulteriori discariche”, affermano in una nota congiunta Guidi, Gervasi e Antonio Terra, sindaco di Aprilia: “In particolare se è stata recepita la variante dei nuclei spontanei perché non inserire in cartografia il chilometro di fascia di attenzione progettuale dai nuclei abitati? Perché non inserire i 500 metri dalle case sparse? Non sono stati inseriti i Parv (Paesaggio Agrario di Rilevante Valore) con delle motivazioni che non condividiamo. Guardando la tavola relativa alle possibili aree di discarica, Aprilia appare sicuramente più tutelata rispetto a prima del 23 febbraio (prima assemblea dei sindaci), ma non quanto avrebbe potuto: troppe aree in verde – aree di possibili discariche – (e area verde è anche quella indicata nell’aggiornamento cartografico in prossimità di Borgo Montello, ndr) che ci riserviamo ovviamente di salvare in sede di Valutazione Ambientale Strategica. Avvieremo da subito tutte le procedure per le osservazioni che il Comune di Aprilia farà a difesa del proprio territorio, ma avremmo gradito che fosse la Provincia e l’Assemblea dei Sindaci a creare la prima fascia di tutela di un territorio virtuoso dal punto di vista dei rifiuti e che a livello impiantistico ha già pagato troppo”.