Latina, Calandrini: destagionalizzazione bluff, l’apoteosi dell’incompetenza

Nicola Calandrini

“C’è già chi è pronto a smontare da lunedì”. Il senatore Nicola Calandrini torna ad indossare i panni del consigliere comunale di opposizione criticando la gestione della destagionalizzazione sul lungomare di Latina.

L’esponente di Fratelli d’Italia attacca in particolar modo l’assessore all’Urbanistica Francesco Castaldo che “ha candidamente ammesso che anche quest’anno le strutture balneari non potranno destagionalizzare”.

“Siamo alla commedia dell’assurdo – afferma il coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni -: l’amministrazione Coletta ha dovuto approvare due differenti delibere di destagionalizzazione, una datata settembre 2016 e la più recente del luglio 2019, e ciò nonostante non è in grado di permettere agli operatori del lungomare di rimanere aperti tutto l’anno! È l’apoteosi dell’incompetenza”.

A seguito della delibera di luglio, gli operatori balneari della Marina di Latina a fine stagione hanno chiesto (leggi qui) e ottenuto l’autorizzazione demaniale per il mantenimento delle strutture fino alla fine di dicembre 2020, come previsto dalla legge finanziaria del 2019. Ma l’autorizzazione rilasciata prevede anche l’acquisizione di ulteriori titoli (leggi qui) di natura commerciale ed edilizia di competenza del Suap. Ed è sorto un ulteriore problema relativo alla idoneità delle strutture (leggi qui)

“Anche questa volta però – aggiunge piccato il senatore Calandrini – l’amministrazione scopre ciò che era palese. Lo avevo detto chiaramente e lo dico dal consiglio comunale del 30 settembre 2016: non si può destagionalizzare se prima non vengono cambiate le norme urbanistiche. E non a caso la prima delibera è rimasta di fatto inapplicata perché sulla Marina vige un vincolo generale di inedificabilità. Non a caso la delibera del 2016 è stata carta straccia. Poi è arrivata la delibera di consiglio del 24 luglio, e mi sono quasi illuso che quest’anno si potesse finalmente destagionalizzare, visto il comma 246 della legge di bilancio 2019 che stabilisce che i titolari di concessioni demaniali marittime ‘possono mantenere installati i predetti manufatti fino al 31 dicembre 2020, nelle more del riordino della materia’. Il Comune di Latina ha addirittura voluto strafare obbligando gli operatori del lungomare non solo a restare montati ma anche a restare aperti tutti i giorni tutto l’anno, anche in caso di burrasca (leggi qui)”.

Calandrini afferma che quanti stanno provando a sfruttare questa opportunità e stanno chiedendo gli appositi permessi si stanno imbattendo in una procedura burocratica volta proprio “a non consentire alle loro strutture di rimanere montate”.

“Il problema lo ha spiegato proprio l’assessore Castaldo nella commissione di giovedì scorso, dedicata al Pua – attacca il senatore -, sostenendo che chi ha le concessioni e chiede la destagionalizzazione, cito testualmente, ‘si deve preoccupare di altro, perché gli uffici dovranno rilasciare un nuovo permesso a costruire e scatteranno una serie di problematiche che erano state superate perché le strutture erano considerate provvisorie, ma se vengono destagionalizzate divengono provvisorie permanenti’. Proprio l’assessore parlando di strutture provvisorie permanenti usa un ossimoro che è emblema della sua confusione. In pratica giunta e maggioranza fanno e votano le delibere senza interrogarsi e raccordarsi con gli uffici sulla loro effettiva applicabilità. E a quanto pare neppure questa delibera è applicabile, come non lo era quella del 2016, tanto che da lunedì c’è già chi è pronto a smontare, perché le prescrizioni indicate dal genio civile impongono dei lavori che per gli operatori si traducono in una spesa esagerata che rischia di rivelarsi improduttiva”.

“Quanto sta avvenendo è grave, è una mancanza di rispetto nei confronti di un comparto come quello balneare, che da anni attende che venga concessa la possibilità di mantenere le strutture aperte e montate tutto l’anno”, afferma Calandrini.

Per il senatore di Fratelli d’Italia questa storia non è altro che “l’ennesimo bluff che denota il fallimento totale della maggioranza di Lbc che che sta arrivando alla conclusione del suo mandato senza aver mantenuto la promessa di destagionalizzare e senza aver realizzato neanche il Pua”.
E a proposito di Piano di utilizzazione degli arenili, Calandri sottolinea che “non solo è in forte ritardo (leggi qui) perché Coletta lo aveva promesso entro la stagione 2019, ma giovedì in Commissione si è scoperto che neppure la bozza è pronta, nonostante l’architetto Cristoforo Pacella, incaricato di redigerla, sia al lavoro da oltre un anno”.
“Per fortuna che la stagione 2020 sarà l’ultima di questa disastrosa amministrazione”, conclude il senatore.