Evidentemente non basta una Dia sanitaria per avviare un’attività di somministrazione di alimenti e bevande sebbene a carattere temporaneo. E così a Latina nella giornata di oggi chiude anche il Drink Lemon di via del Lido, oltre al ristorante l’Arco la cui cessazione dell’attività è stata ordinata a seguito di abusi edilizi non demoliti dal 2012.
Il settore sviluppo economico del Comune di Latina ha emesso un’ordinanza di cessazione dell’attività organizzata da Claudio Scroccaro lungo la strada che dal centro della città conduce a Capoportiere. Un “locale” aperto nelle ore serali e notturne, un’attività prevista per la sola stagione estiva ospitata da strutture amovibili. Il mese di maggio il titolare, dopo aver presentato una Dia (dichiarazione di inizio attività) sanitaria, viene diffidato alla prosecuzione dell’attività per carenza di documentazione. In particolare il Comune chiedeva il titolo legittimante lo svolgimento dell’attività di somministrazione e la destinazione urbanistica dell’area compatibile con la stessa. Si arriva a giugno e Scroccaro, attraverso posta elettronica certificata, comunica al Comune di svolgere l’attività in forza di una licenza itinerante in suo possesso dal 2003. L’imprenditore riferisce anche che al Drink Lemon si sono in corso eventi: il Festival del Mojito, il Festival del Cocomero e l’Exotic Fruits Time. A luglio il Comune replica con un sono diniego, perché quel tipo di attività non può essere esercitata in forma temporanea attraverso l’utilizzo di strutture amovibili “se non in occasione di manifestazioni, quali fiere, feste e mercati, congiuntamente ad altra attività prevalente quale quella di intrattenimento, sport, svago e cultura, per la cui organizzazione occorre il rilascio del titolo di Polizia amministrativa”. Dunque oggi, 10 agosto, l’ordinanza di cessazione dell’attività del locale di via del Lido.
Qui l’ordinanza Scroccaro