Latina, emendamenti al bilancio senza il parere dei revisori. “Un déjà-vu, altro problema non risolto da Lbc”

Alessandro Calvi e Nicoletta Zuliani

Depositati oggi, con non poche polemiche, gli emendamenti al bilancio previsionale 2019 del Comune di Latina da proporre in occasione del Consiglio che sarà indetto per l’approvazione del documento contabile entro il 31 marzo.

Perché le polemiche?

Perché il regolamento di contabilità, approvato durante l’ultima gestione commissariale del Comune di Latina, prevede due termini che non sono allineati tra loro: il termine entro il quale i consiglieri possono depositare gli emendamenti è fissato a 10 giorni consecutivi dall’approvazione dello schema di bilancio da parte della giunta municipale; il termine entro il quale il collegio dei revisori dei conti deve esprimere il proprio parere è fissato invece a dieci giorni lavorativi. Quindi considerando un sabato e una domenica in mezzo a un arco temporale di dieci giorni, i revisori hanno due giorni di tempo in più rispetto a quello concesso ai consiglieri per la presentazione degli emendamenti.

Per farla breve oggi sono stati depositati tutti gli emendamenti al bilancio 2019, bilancio previsionale ancora sprovvisto del parere dei revisori contabili. Una circostanza tutt’altro che trascurabile, dal momento che il lavoro fin qui svolto, e non soltanto per la formulazione degli emendamenti ma anche in commissione Bilancio dove il documento di programmazione è stato illustrato e licenziato, rischia di finire alle ortiche qualora l’organo di revisione formulasse rilievi sul documento contabile.

La questione, duramente sollevata venerdì scorso dal consigliere di opposizione Alessandro Calvi di Forza Italia, durante la commissione congiunta Ambiente-Bilancio per l’esame dei documenti di Abc che entrano nel bilancio comunale proseguita oggi con il solo organo consigliare all’Ambiente, non è nuova nella storia di questa consiliatura. “Questo è il terzo anno consecutivo che si approva il bilancio con la stessa tempistica sballata, che mette in difficoltà non solo l’opposizione ma anche la maggioranza di Lbc qualora intendesse proporre emendamenti come è successo lo scorso anno”, aveva aggiunto la consigliera Nicoletta Zuliani del Partito democratico. 

La polemica sollevata da Forza Italia e ripresa oltre che dal Pd anche dalla Lega con Matteo Adinolfi, sembra un déjà-vu. Le criticità del regolamento sono state espresse anche lo scorso anno, ma ancora la maggioranza del sindaco Damiano Coletta non ha provveduto alla sua modifica. In occasione della commissione congiunta Ambiente-Bilancio di venerdì scorso, 15 marzo 2019, il presidente Ernesto Coletta ha detto che porterà in commissione Bilancio la modifica del regolamento di contabilità nella prima seduta utile di aprile. “Perché non provvedere prima, atteso che già in passato si era testata l’anomalia?”, è la replica odierna di Calvi, piccato per la “superficialità” con la quale l’amministrazione comunale affronta le questioni. “In questi giorni e in queste ore – ha detto a margine della commissione odierna – si stanno esaminando gli atti di bilancio senza il parere dei revisori contabili, così come oggi è stato portato in commissione Ambiente il bilancio di previsione 2019 dell’Abc senza che l’organo di revisione dell’azienda speciale esprimesse formalmente il proprio parere, nonostante sia intervenuta la sentenza del Consiglio di Stato a seguito delle quale non sappiamo se il mutuo di otto milioni, che risulta nel previsionale, sarà concesso dalla Cassa depositi e prestiti”.

La consigliera Giovanna Miele, anche lei di Forza Italia, relativamente alla polemica sulla tempistica non allineata del regolamento contabile, ha aggiunto carne al fuoco, sottolineando come non tutti i Dup, documento unico di programmazione, siano stati illustrati nelle commissioni propedeutiche al Consiglio sul bilancio: “Il Dup delle Attività produttive non è passato per la relativa commissione”. Un’altra pecca che l’opposizione ascrive alla gestione del bilancio comunale.

i consiglieri Giovanna Miele (Forza Italia) e Matteo Adinolfi (Lega)