Latina, il carcere scoppia di detenuti, la Fns Cisl: Polizia penitenziaria sotto organico e luoghi di lavoro inaccettabili

Massimo Costantino, Salvatore Polverino e Gianni Tramentozzi, davanti alla casa circondariale di Latina
Infiltrazioni d’acqua, sistemi di areazione inesistenti e polvere, insomma luoghi igienicamente non idonei ad un posto di lavoro. E’ la fotografia scattata questa mattina nella casa circondariale di Latina da una delegazione della Fns Cisl Lazio, alla presenza dei segretari generale aggiunti Massimo Costantino, Gianni Tramentozzi e Salvatore Polverino.
Scopo della visita è stato quello di verificare lo stato dei luoghi di lavoro dell’istituto. La Cisl ha riscontrato una situazione “alquanto critica”, rilevando varie infiltrazioni acqua, luoghi igienicamente non idonei, sistemi di areazione inesistenti in alcuni spazi chiusi dove vi transitano vari mezzi, polvere in varie parti.
“Purtroppo dobbiamo evidenziare che, ad oggi – aggiungono i sindacalisti -, alcuni  cancelli  non risultano automatizzati. Si parla tanto di informatizzazione ma la realtà è ancora quella della costruzione del carcere di inizi novecento. Attualmente l’istituto risulta carente di 23 unità in particolare modo ruolo sovrintendenti ed ispettori; la pianta organica prevede 132 unità di polizia penitenziaria mentre oggi il dato totale risulta di 109”.
Il sindacato ha lamentato anche il notevole carico di lavoro per gli agenti di Polizia penitenziaria in considerazione dell’inesistenza allo stato attuale di un reparto disponibile per il ricovero dei detenuti: “Di fatto – spiegano i referenti Cisl – vi è all’ospedale cittadino ‘Santa Maria Goretti’ ma non risulta ancora utilizzabile, sembra per carenza di personale. Questa situazione comunque aggrava ulteriormente il carico di lavoro del personale che è costretto a stare in corsia con le connesse criticità del caso”.
“Discutibile – attacca la delegazione della Fns Cisl Lazio – è il fatto che la Direzione ha preteso che il personale paghi l’utilizzo degli alloggi; alloggi utilizzati in ragione del proprio servizio. Il pagamento è stato richiesto a far data dal 2018. Anche l’istituto di via Aspromonte deve tener conto dell’attuale ed ineguale individuazione delle dotazioni organiche del Corpo tale da non poter garantire una efficiente organizzazione dei servizi e la fruizione dei minimi diritti lavorativi”.
Il sindacato in una nota stampa, diffusa a margine della visita, è tornato ancora una volta anche sulla questione legata al sovraffollamento della casa circondariale di via Aspromonte, segnalando il fatto che a fronte di una capienza di 77 detenuti ce ne sono 141, di cui 109 uomini e 32 donne.

 

La Fns Cisl Lazio, a seguito stato di agitazione comunicato ieri dalla segreteria nazionale,  parteciperà in massa alla manifestazione nazionale di protesta programmata a Roma per il prossimo 27 marzo.
“Per la Fns Cisl – conclude la nota stampa – occorrono più risorse economiche ma sopratutto più personale perché è impensabile che ad oggi una unità espleti due è più posti di servizio. Peggio ancora in luoghi diversi”.