Latina: Il dipinto “Nudino” di Guido Cadorin torna nella Pinacoteca

Oggi 14 aprile, alle 15.30, alla Galleria civica d’arte moderna e contemporanea i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale restituiranno il dipinto trafugato durante la Seconda Guerra Mondiale a Latina.

L’opera, un dipinto a olio su tavola “Nudino femminile” dell’artista Guido Cadorin, risulta tra quelle trafugate dalla Pinacoteca Civica di Littoria tra il 1944 e il 1945 e dunque appartenente al patrimonio e alla proprietà del Comune di Latina.

Il fatto

La tavola era stata posta in vendita all’incanto, per contro terzi, presso un esercizio commerciale di Udine e intercettata dai militari del Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri nel corso del quotidiano monitoraggio sul web. I militari, insospettiti dal pregio dell’opera posta in vendita, hanno immediatamente trovato riscontro nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte rubate gestito dal Comando TPC.

Gli accertamenti condotti nella Banca dati hanno appurato la probabile corrispondenza dell’opera, per la descrizione del soggetto, delle dimensioni e dell’anno di realizzazione. Tuttavia, in assenza di fotografie, vi era l’assoluta necessità di effettuare ulteriori verifiche con gli esperti dell’ente culturale laziale. Grazie alla collaborazione del Comune di Latina, della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, il dipinto – censito anche nel Bollettino delle ricerche di Criminalpol – è stato riconosciuto come quello oggetto del furto perpetrato negli anni Quaranta. Ne è stata, pertanto, rivendicata la proprietà dalla locale amministrazione comunale.

La Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

La collezione della Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune di Latina, fondata nel 1937 come Pinacoteca di Littoria con le opere donate alle istituzioni e dagli artisti invitati alla XX Biennale veneziana e alla II Quadriennale romana, è stata in gran parte dispersa a seguito degli eventi bellici a partire dall’8 settembre 1943.

La restituzione di oggi reinserisce nel contesto d’appartenenza un’opera di pregio rientrata da uno dei periodi più bui della nostra storia, restituendole così la possibilità di tornare a essere ammirata dalla cittadinanza e dagli amanti dell’arte.