Quella del Francioni non è stata una semplice sconfitta. È stata una resa, e forse una definitiva conferma: il Latina è nel pieno di una crisi tecnica e mentale da cui non riesce a uscire. Il pubblico lo ha percepito subito, molto prima del fischio finale, e la squadra anche: nervosa, impaurita, incapace di reagire.
Il Cerignola non ha fatto nulla di straordinario per vincere, ma ha fatto tutto ciò che il Latina non fa da settimane: essere ordinato, concreto, feroce nei momenti chiave. Al primo episodio la squadra sembra scoraggiarsi.
La cronaca
Il primo scossone arriva al 39’, quando il mani di Pace costa un rigore che Gambale trasforma. È lì che la partita finisce davvero: non nel risultato, ma nella testa dei nerazzurri. Il gol taglia le gambe alla squadra, che non trova più né idee né personalità.
Il finale dirà ciò che tutti hanno visto: una formazione confusa, che cambia uomini ma non cambia mai ritmo, né anima.
I cambi non cambiano niente
Bruno prova a rianimare la squadra già al 53’ con un doppio cambio; altri ne arrivano nel corso della ripresa (71’, 82’) nel tentativo disperato di raddrizzare una gara senza identità. Ma ogni sostituzione sembra peggiorare la confusione, non risolverla.
E quando al 94’ arriva il secondo rigore – stavolta causato da Parodi – che Emmausso trasforma per il definitivo 0-2, la sensazione è che non sia solo un episodio, ma la fotografia precisa della stagione.
Gli ultimi istanti, fino al 97’, sono una lenta accettazione di un verdetto che va oltre il risultato.
Il pubblico fischia, la squadra va sotto la curva, ma parlano solo i silenzi
Al triplice fischio il Francioni si ammutolisce, poi esplode: cori di protesta, contestazione netta, sguardi pesanti. Il Latina viene chiamato sotto la curva, e la squadra – visibilmente scossa – ci va.
Poi, un segnale inequivocabile:
silenzio stampa. Nessuno parla, nessuno si espone, nessuno ci mette la faccia.
E quando una società sceglie il silenzio, solitamente vuole dire che qualcosa si sta muovendo.
Il futuro di Bruno è un punto interrogativo grande quanto il Francioni.
Il Latina non vince dal 3 ottobre e non convince da ancora più tempo. Il gioco non c’è, la personalità nemmeno, e questa squadra sembra incapace di seguire il proprio allenatore, almeno in questo momento.
La posizione di Alessandro Bruno, già scricchiolante nelle settimane scorse, ora è apertamente in discussione.
Il trend è negativo, la squadra è spenta e la classifica comincia a far paura.
In serate così, storicamente, le società si prendono ore – non giorni – per decidere. E il silenzio stampa di oggi pesa come un annuncio non detto.









