Latina, la palude criminale di Cha Cha e Tuma: 24 arresti, indagato anche Maietta

Due sono i nipoti di Vittorio Casamonica, il boss degli zingari, quello del funerale con i petali di rosa e le note del Padrino. Uno fa il poliziotto e due sono carabinieri; uno per anni è stato portaborse di due diversi esponenti politici. Uno si diverte perfino a fare il magazziniere del Latina Calcio, perché è amico intimo del presidente, nonché deputato di Fratelli d’Italia, Pasquale Maietta. Ciascuno a modo suo, ma sono tutti volti noti quelli delle 24 persone arrestate all’alba di ieri (altre 13 sono indagate) dalla squadra mobile della Questura di Latina nell’ambito di un complessa indagine avviata, un anno fa, in seguito alla gambizzazione di un tabaccaio, e che ha portato a svelare una organizzazione ramificata dedita all’usura, alle estorsioni, al traffico di armi, allo spaccio di droga e ai furti nelle abitazioni.

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Il capo era proprio il magazziniere-tifoso, Costantino Di Silvio detto Cha Cha, vertice di una struttura in cui avevano ruoli importanti anche i fratelli Angelo e Salvatore Travali, figli di Maria Grazia Casamonica e nipoti di Vittorio, il “Re di Roma” morto nell’agosto scorso. Avevano una notevole disponibilità di armi – rivelano gli inquirenti – di ogni tipo, anche da guerra. E una capacità persuasiva che facevano pesare ovunque, anche nella pubblica amministrazione, e che aveva trovato sponda tra le forze dell’ordine . “Siamo orgogliosi – ha detto il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia – di aver avuto la forza di fare pulizia al nostro interno”. Ma gli affari della banda erano legati soprattutto all’usura, alle estorsioni, ai furti, e al castello di società con cui spostavano il denaro. In seguito agli accertamenti del Servizio Centrale Operativo sono stati posti sotto sequestro beni per 12 milioni di euro, tra veicoli, immobili, una barca a vela e anche le quote di tredici società. Un patrimonio dentro al quale c’era di tutto: aziende di costruzioni, di alimentari, immobiliari, perfino una società dilettantistica, il Campo Boario. Resta invece fuori dall’indagine il Latina Calcio, la squadra di serie B di proprietà dell’onorevole Pasquale Maietta, commercialista di professione, indagato con l’accusa di violenza privata tentata in concorso, proprio con l’amico Di Silvio. “A Latina agiva un gruppo criminale che è stato sottovalutato per troppo tempo – ha detto il questore Giuseppe De Matteis – forse perché riconducibile a frange rom. E invece il loro spessore era altissimo”. Agli inquirenti è arrivato anche il ringraziamento del governatore Nicola Zingaretti. “L’ennesima dimostrazione del lavoro delicato e scrupoloso che le forze dell’ordine svolgono in un’area fortemente complessa e delicata, sulla quale è sempre più necessario un impegno deciso per la legalità e contro ogni forma di infiltrazione criminale”.