Latina, operazione Dirty Glass: 11 arresti. Complicità nel clan e nella pubblica amministrazione

Sono 11 gli arresti che la polizia di Latina sta eseguendo su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. L’operazione è denominata Dirty Glass.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Latina, hanno scoperto un sistema di connivenze che permettevano agli indagati di “schermare le imprese criminali da eventuali indagini di polizia giudiziaria”.

Oltre agli arresti, è in atto il sequestro di 4 società, attive nella commercializzazione del vetro, per reati in materia fiscale e tributaria, violazioni della legge fallimentare, estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazioni di segreto d’ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d’asta, sequestro di persona e detenzione e porto d’armi da fuoco.

Ad operare – spiega la questura – “una qualificata rete di relazioni attraverso cui gli indagati, in prevalenza imprenditori della provincia di Latina ed altri di origini campane, gestivano le proprie attività commerciali realizzando profitti illeciti derivanti dall’acquisizione di asset distratti da società commerciali in dissesto, dalla turbativa di procedimenti di esecuzione e da attività di riciclaggio di proventi di attività delittuose.

Le attività tecniche di intercettazione consentivano di accertare come il perseguimento di tali finalità illecite avveniva attraverso l’utilizzo sistematico di soggetti appartenenti alla pubblica amministrazione rivelatisi a disposizione degli indagati, nell’opera di acquisizione di informazioni coperte da segreto d’ufficio e strumentali a schermare le imprese criminali da eventuali indagini di polizia giudiziaria.

Un profilo particolarmente caratterizzante si è rivelato altresì quello relativo alla capacità di relazionarsi con appartenenti al mondo della criminalità organizzata, utilizzandone all’uopo i servizi laddove emergesse la necessità di risolvere contrasti con altri imprenditori, avvalendosi in tal caso della forza di intimidazione derivante dall’appartenenza di tali soggetti a clan autoctoni di natura mafiosa operanti sul territorio di Latina.