Latina, si torna a parlare di cultura in città

LATINA – “Cominciamo da oggi a programmare ciò, che sarà il dopo pandemia”

Queste le parole di Di Cocco portavoce FDI Latina, Ialongo consigliere FDI e Tiero capogruppo Cuori italiani.

“Parlare di cultura, a Latina, non è poi una così difficile come si prova a convincerci da tempo. Le realtà artistiche esistono eccome e i talenti da coltivare sono tanti. Il vero ostacolo? Basta, delegare compiti e organizzazione a terzi,  in cerca di guadagno e non interessati alla costruzione di un programma culturale serio per la nostra città. – dichiarano – Ci vorrà ancora del tempo, ma le luci del teatro e della cultura torneranno a splendere”

Il pensiero

“Il Palazzo della Cultura, in questo contesto, non può non essere il centro vitale di questo humus cittadino. Una vera e propria accademia gestita dal Comune che sia fonte di guadagno per la cultura stessa. Ogni centesimo guadagnato sarà reinvestito per la messa in scena di spettacoli, concerti, mostre e quanto altro sarà possibile creare in quegli spazi. Oggi il Palazzo della Cultura è un mezzo di incasso tramite affitti a compagnie esterne, a privati che mangiano coi soldi delle nostre stesse famiglie. – aggiungono – Quel luogo, invece, può diventare la vera forma di sostentamento della Cultura Pontina, una forma di autofinanziamento. Bisogna creare una compagnia stabile, che abbia spazi e opportunità di scrivere e portare sul palco spettacoli prodotti dalla nostra città e che siano poi esportabili altrove. Bisogna creare luoghi di formazione professionale che stuzzichino la creatività dei talenti pontini, sempre più disposti ad andarsene dal nostro territorio a causa della carenza di interesse”.

Il progetto

“Bisogna valorizzare il territorio anche con la storia che la contraddistingue. Abbiamo un museo a cielo aperto tra le mani ma non si è stati in grado di valorizzarlo. Luoghi che hanno segnato la storia italiana, luoghi che hanno visto crescere l’arte figurativa e musicale, senza dimenticare l’architettura stessa della città che rientra da anni nei corsi di studio in tutto il mondo. – continuano Di Cocco, Ialongo e Tiero – Collaborare con le scuole e mettere in piedi spazi ricreativi artistici che possano anche diventare realtà decorative per la città, così come accaduto in decine di città europee, con un evidente riscontro anche nell’ambito turistico. Ancora legata al turismo c’è la possibilità di sfruttare culturalmente anche il nostro litorale, con ulteriori spazi dedicati all’arte, e, perché no, un’arena per spettacoli estivi”

La conclusione

“Il nostro territorio è in grado di costruire realtà invidiabili in tutta Italia e anche all’estero, con strutture già esistenti che vanno semplicemente rivalutate e messe a disposizione dei professionisti. – concludono – è ovvio e scontato che dietro questa enorme macchina debba esserci una figura di riferimento capace e professionale. Anzi più di una. Un vero e proprio team che sappia dirigere un così grande cambiamento. L’imperativo sarà sempre lo stesso: produrre per reinvestire”.