Carabiniere ucciso in Congo, oggi esequie all’abbazia di Fossanova

ROMA – Ieri si sono svolti i funerali di Stato per l’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo lunedì.

I feretri, avvolti nel tricolore portati a spalla dai carabinieri del 13/o reggimento, quello di cui faceva parte Iacovacci.

Nella Basilica erano presenti i familiari di Attanasio e Iacovacci. Poi le autorità: il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, la sindaca della Capitale, Virginia Raggi, il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e i vertici delle Forze Armate.

Assente per una indisposizione, il capo dello Stato, Sergio Mattarella. Al suo posto la presidente del Senato, Elisabetta Casellati.

Un silenzio assordante in Piazza della Repubblica, interrotto solo dalla marcia funebre suonata dalla fanfara dei carabinieri.

Subito dopo la funzione, i due feretri hanno fatto ritorno nei loro comuni di origine. Limbiate, in Lombardia, e Sonnino. I funerali di Iacovacci si celebreranno oggi alle 14:30 nell’Abbazia di Fossanova. Quelli dell’ambasciatore domani 27 febbraio alle 10, presso il centro sportivo. Da oggi sarà allestita per lui nel Comune la camera ardente.

In base alle autopsie eseguite al Policlinico Gemelli, l’ambasciatore Attanasio e il carabiniere Iacovacci sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco. Non si è trattato quindi di un’esecuzione. Fatali per entrambi i due colpi di kalashnikov.

L’intervento

Nel giorno dei funerali di Stato, è intervento il Sindacato Italiano Militari Carabinieri. Pubblichiamo integralmente la nota stampa.

“Oggi è il giorno del silenzio e del dolore per l’Ambasciatore Luca Attanasio e per il nostro Carabiniere Vittorio Iacovacci, due giovani e valorosi italiani che hanno lasciato questa terra per mano di vili assassini. Oggi è il giorno del silenzio e del dolore per i caduti Pro Patria Nostra, come recita il motto del 13° Reggimento Friuli Venezia Giulia a cui Vittorio Iacovacci appartiene: un tributo altissimo quello del 13°, il nostro reparto d’élite che offre un altro dei suoi uomini migliori per una missione di pace in terre lontane ed ostili. Un dolore che si rinnova e chedopo Andrea Filippa, Daniele Ghione, Ivan Ghitti, Emanuele Braj, speravamo fosse finalmente sopito. Invece siamo chiamati di nuovo qui, al cospetto di un fratello caduto, a rendergli l’ultimo solenne saluto. Oggi in quella bara non c’è solo un carabiniere e un servitore dello Stato ma c’è, prima di tutto, un uomo pieno di sogni ed ideali, un amico fidato e collega preparato, un ragazzo che ha donato sé stesso alla difesa del prossimo e della Patria. Oggi in questa bara c’è il nostro sacrificio per quella bandiera che onoriamo ogni giorno, che orgogliosamente difendiamo dentro e fuori questa
Patria che ignora e dimentica in fretta i nostri nomi, consapevoli che sarà sempre il suo l’ultimo abbraccio che ci accompagnerà. Sì, oggi è il giorno del silenzio e del dolore ma domani no. Domani sarà il giorno della rabbia e della determinazione, delle richieste, della chiarezza, dell’azione e della condanna certa che come cittadini e militari pretendiamo. Come Stato lo dobbiamo ai nostri due uomini caduti, come Carabinieri lo pretendiamo per Vittorio!”.

La salma Vittorio Iacovacci tornata a Sonnino
Giunta nel primo pomeriggio di ieri, giovedì 25 febbraio, in paese la salma del carabiniere che lo scorso lunedì è stato ucciso nella Repubblica Democratica del Congo nel corso di un agguato ad un convoglio dell’Onu insieme all’ambasciatore italiano Luca Attanasio e al loro autista Mustapha Milambo.

Dopo i funerali di Stato che sono stati celebrati ieri mattina nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma, la salma di Vittorio Iacovacci è arrivata a Sonnino scortata dai colleghi.

Presenti oltre ai familiari, anche le massime autorità civili e militari della provincia. A Sonnino sono arrivati anche il prefetto di Latina Maurizio Falco, il questore Michele Spina e il comandate provinciale dei carabinieri il colonnello Lorenzo D’Aloia.