Latina, soldi in arrivo per compostiere e isole ecologiche. Ok della Regione al progetto di cinque comuni capitanati da Pontinia

Il sindaco di Pontinia Carlo Medici

Ha avuto buon esito il progetto presentato dal Comune di Pontinia congiuntamente alle municipalità di Latina, Aprilia, Sabaudia e Sermoneta in risposta al bando della Regione Lazio per il compostaggio e le isole ecologiche.

“Per la prima volta nella storia della gestione dei rifiuti della nostra Provincia- commentano le amministrazioni comunali interessate -, l’azione congiunta delle cinque amministrazioni interessate ha raggiunto un importante risultato politico, oltre che economico. I due progetti finanziati infatti rappresentano il primo passo per la costituzione ‘dal basso’ dell’Ambito Territoriale Ottimale (Ato) previsto a livello provinciale dalla normativa regionale. Di fatto i due progetti consentiranno di risparmiare delle risorse economiche che potranno permettere la realizzazione di strutture di trattamento e smaltimento interamente pubbliche nel nostro territorio”.

Per il compostaggio di comunità, auto compostaggio e compostaggio domestico dalla Regione arriveranno 2.796.000 euro; a coprire il costo complessivo del progetto pari a 3.914.400 euro ci penseranno i cinque comuni aderenti con 1.118.400 euro.

Così come previsto dai bandi, il cofinanziamento non riguarda impegni di spesa diretta da parte dei Comuni, ma è dato dal valore delle aree e delle strutture nelle quali verranno installate le compostiere elettromeccaniche, che sono tutte di proprietà dei Comuni, oltre che dai mezzi e dalle attrezzature già a disposizione della società Trasco Srl, la multiservizi del Comune di Pontinia che per tale motivo è stato indicato come capofila del progetto.

La ripartizione del finanziamento sarà così suddivisa: un milione di euro al Comune di Latina, 800mila euro al Comune di Aprilia, 400mila euro ai Comuni di Sabaudia e Pontinia e 196mila euro al Comune di Sermoneta, per un totale appunto di 2.796.000 euro.

Il 75% del finanziamento verrà destinato all’acquisto delle attrezzature mentre il restante 25% verrà utilizzato per la redazione dei progetti definitivi, per attività di formazione, informazione delle utenze, per attività di monitoraggio e l’allestimento delle aree che ospiteranno le compostiere di comunità.

Verranno quindi acquistate in tutto 13 compostiere elettromeccaniche da 130 tonnellate/anno ciascuna, 50 compostiere statiche da 10 tonnellate/anno e 35.000 compostiere domestiche da 0,2 tonnellate/anno. A regime quest’attrezzatura permetterà ai Comuni nel loro complesso di risparmiare il costo di raccolta, trasporto e conferimento agli impianti autorizzati di quasi 10mila tonnellate annue, con un risparmio medio di circa 2,64 milioni di euro l’anno.

Per quanto riguarda i centri comunali di raccolta, le cosiddette isole ecologiche, i cinque comuni della provincia di Latina sono stati finanziati dalla Regione per un milione di euro. In proprio gli enti municipali parteciperanno alla spesa del progetto con 454.332, 65 euro.  (Isole Ecologiche)

Anche in questo caso il cofinanziamento riguarda la proprietà delle aree dove verranno realizzate/riorganizzate le strutture.

Il finanziamento è ripartito in cinque progetti da 200.000,00 euro ciascuno (uno per ogni Comune), per la realizzazione di nuove Isole Ecologiche e/o per la ristrutturazione e l’implementazione di impianti già esistenti. Verrà intercettata in tal modo un’ulteriore quantità di rifiuti (soprattutto ingombranti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche) che allo stato attuale non riceve un adeguato recupero su tutto il territorio interessato, che comprende nel suo complesso circa 250mila abitanti.

“Si sottolinea – conclude una nota a firma dei sindaci Carlo Medici, Damiano Coletta, Antonio Terra, Giada Gervasi e Claudio Damiano – l’importanza del lavoro sinergico realizzato, proprio nel momento in cui a causa dei sequestri dei due impianti esistenti in zona per il ritiro della frazione organica dei rifiuti, si è creata l’ennesima situazione di emergenza che ha comportato incertezze sull’erogazione del servizio e costi di smaltimento insopportabili per le nostre comunità”.