Livelli baronali al Circeo, il Comune si affida a un luminare per tutelare i diritti dell’ente e dei cittadini

Comune e privati “intrappolati” dai livelli baronali. Prima con il nummus e poi con i canoni, i possedimenti delle proprietà di San Felice Circeo passate dallo Stato Pontificio al principe Stanislao Poniatowki e successivamente al “barone” James Aguet sono stati regolati come una sorta di contatto feudale. Ma da sessant’anni a questa parte non sono stati più emessi i ruoli, salvo poi scoprire nel 2013 che gli eredi Aguet hanno effettuato trascrizioni in loro favore prevedendo il riscatto del vincolo fino al 30% del valore dei beni. Una batosta per chi si trova ad effettuare operazioni di compravendita. Del caso se ne sta occupando l’amministrazione comunale che da otto mesi a questa parte ha “scoperto” che diversi terreni di proprietà dell’ente municipale sono in realtà gravati dai vecchi livelli baronali come risulta dalle visure catastali effettuate. Nelle ultime settimane anche l’associazione Lapis (Laboratorio politico idee San Felice Circeo), coordinata da Vincenzo Bianchi, ha sollevato il problema facendosi portavoce del disagio diffuso, atteso che la maggior parte degli immobili siti a San Felice Circeo presentano questo problema. La scorsa settimana Lepis ha chiesto un incontro al sindaco. Ieri il vice sindaco Eugenio Saputo ha ricevuto una delegazione dell’associazione concordando la necessità urgente di risolvere la questione. L’amministrazione si è già rivolta ad un professore universitario esperto in materia nella speranza che si possa trovare il bandolo della matassa. “Insieme all’avvocato del Comune – ha dichiarato Saputo – sarà valutata la legittimità dell’operazione effettuata nel 2013 dagli eredi Aguet. Dopodiché vedremo che azione legale intraprendere per tutelare gli interessi del Comune e di conseguenza dei cittadini”. L’esito della consulenza legale, infatti, sarà utile anche ai cittadini che vorranno seguire la via giudiziaria per veder riconosciuti i propri diritti. L’Associazione Lapis, dichiarandosi soddisfatta, ha preso impegno a mantenere alta l’attenzione, anche istituzionale, su questa vicenda, convocando, oltre alle altre iniziative, un’assemblea pubblica entro il mese di giugno, a cui sarà invitata l’amministrazione comunale.