Mare d’inverno a Latina, resta il nodo del titolo abilitativo edilizio

Mancano una ventina di giorni allo smontaggio delle strutture balneari della Marina di Latina. In verità dal primo novembre quasi tutte dovrebbero restare al loro posto, visto che il Comune ha rilasciato, su richiesta degli operatori, sedici autorizzazioni demaniali per la permanenza di chioschi e pedane fino al 31 dicembre 2020, come previsto dalla legge finanziaria 2019. Ma c’è un problema.

Le autorizzazioni demaniali per l’inverno sono state legate all’ottenimento di titoli di natura commerciale e di natura edilizia acquisibili presso il Suap, dal momento che quelli esistenti, pur della durata pluriennale, sono a carattere temporaneo, per la sola estate. Il nodo principale riguarda l’estensione – se così si può dire – del permesso a costruire le strutture balneari all’intera durata dell’anno. E’ emerso, in questi giorni, che il Suap abbia delle difficoltà a convertire il titolo edilizio da temporaneo a permanente, poiché la certificazione dell’idoneità statica – di cui sono in possesso gli operatori balneari che vogliono destagionalizzare – è stata rilasciata sulla base di strutture destinate bella stagione. Come venirne fuori?

L’ufficio Suap avrebbe preso contatti con il Genio Civile per la valutazione il da farsi. I giorni scorrono e c’è tempo fino al 31 ottobre, termine entro il quale la spiaggia deve essere liberata come stabilito dall’ordinanza balenare 2019 del Comune di Latina. “In mancanza di nuovo titolo abilitativo edilizio e di integrazione della Scia, resta confermato l’obbligo – ha tenuto a precisare l’assessore Roberto Lessio, il 2 ottobre scorso – di procedere alla rimozione delle strutture entro e non oltre 31 ottobre prossimo”.

Il problema emerso al Suap riscopre la mancanza di un nuovo Piano di utilizzazione degli arenili. Nel corso del Consiglio comunale di luglio, quando è stata approvata la delibera di recepimento della finanziaria 2019 relativamente alle strutture balneari, la presidente della commissione Urbanistica Celina Mattei aveva detto che a fine agosto, inizio settembre, la redazione del nuovo Pua sarebbe stata illustrata ai commissari. In commissione oggi è arrivato l’architetto Cristoforo Pacella, incaricato dal Comune per il Pua. Ma le tavole non sono state esposte, perché non ancora ultimate. Presenti in aula anche gli operatori balneari.

Una seduta fiume che ha dato la possibilità anche al pubblico di intervenire. Rita Schievano, attivista del lungomare, nonché esponente di Fratelli d’Italia, ha fatto notare che nel frattempo la Regione Lazio “ha approvato il nuovo Ptpr che prevede aumenti di cubature per le strutture balneari”. Come a dire che il lavoro portato avanti dell’architetto Pacella andrebbe adeguato al nuovo Ptpr. L’architetto non si è detto convinto della possibilità di aumento delle cubature e dopo la lettura in aula del comma 5 dell’articolo 33 del nuovo Ptpr, che entrerà in vigore a fine anno, ha affermato di voler approfondire la questione. In alto mare anche in nuovo Piano di utilizzazione degli arenili?