Mercatino di via Verdi e progetto Upper, l’affondo di CasaPound Latina

Il mercatino di via Vedi a latina

Mercatino e Upper, gli ultimi autogol di Lbc. A cimentarsi nella cronaca “sportiva” dei recenti accadimenti amministrativi del Comune di Latina è Marco Savastano di CasaPound Latina.

“Mentre, con il caso Upper (oggi in question time, ndr), si scoprono gli altarini, ovvero che quella trasparenza così sbandierata non esiste – afferma l’esponente del movimento politico di destra – rilevo che questa amministrazione si sta dimostrando ostile e poco propensa al dialogo per il bene della città. Il mercatino è l’ultimo esempio”.

È di questi giorni la notizia della notifica di sfratto per le ultime attività all’interno del mercatino di via Verdi. “Entro 10 giorni – aggiunge Savastano – i commercianti saranno costretti a chiudere i battenti. Senza scendere nel dettaglio di quella che è stata una situazione mal gestita da tutte le ultime amministrazioni, compresa quella di Coletta, sembra assurdo che la struttura verrà lasciata a se stessa, senza un progetto di riutilizzo serio. Ci ritroveremo l’ennesima zona di degrado, preda magari dei soliti immigrati clandestini che troveranno un luogo ‘accogliente’ dove bivaccare oppure un sito ben protetto per spacciare o bucarsi”.

Per l’esponente di CasaPound “sarebbe stato opportuno sedersi intorno a un tavolo per trattare le situazioni di eventuali morosità e decidere prima cosa fare di una struttura che fino ad ora è stata comunque manutenuta dai commercianti”.

“Dopo il muro contro muro con i dipendenti comunali – attacca Savastano -, con gli avvocati, questa amministrazione si sta dimostrando ostile e poco propensa al dialogo per il bene della città. Nulla di nuovo, quindi”.

Poi il caso emerso durante il question time di questa mattina relativo al progetto Upper.

“Quella trasparenza così sbandierata non esiste. Abbiamo spesso denunciato – afferma Savastano – la contiguità con il mondo delle cooperative spesso coinvolte e patrocinate dal Comune sul business immigrazione. Era già un campanello di allarme. Ora quelli della maggioranza si ‘accomodano’ gli affidamenti a società di un consigliere comunale, Fabio D’Achille, per di più con bilanci in perdita. Quel D’Achille è lo stesso che questa estate in una manifestazione con ingresso gratuito al Cambellotti, giustificò il pagamento di 10 euro a persona sostenendo che la somma sarebbe servita per il pagamento della Siae. Una arrampicata sugli specchi colossale. Insomma quelli del nuovo libro come ‘quelli di prima’”.