E’ comparsa ieri di forte al terzo collegio del Tribunale di Latina la giovane carabiniera che aveva denunciato un collega per molestie sessuali e atti persecutori. A porte chiuse e lontano dagli occhi del pubblico, la donna ha potuto raccontare quei servizi in auto dove l’uomo non solo le avrebbe fatto delle avance, ma in un caso le avrebbe messo anche le mani su una coscia.
Come riportato dall’edizione odierna di Latina Oggi, la giovane ha poi raccontato dei messaggi che lui le inviava e di un altro servizio in cui il collega le avrebbe proposto dei rapporti sessuali. Comportamenti che l’avrebbero portata ad un forte stato di stress e ansia, tanto da confidarsi con l’allora comandante di stazione che ha poi provveduto al procedimento.
E’ proprio su questo procedimento scattato d’ufficio che stanno lavorando i legali della difesa. Una mossa per loro non giustificata. Ora si tornerà in aula il prossimo 11 settembre, data in cui sarà sentita proprio la comandante che aveva avviato la procedura d’ufficio.