Nuovo CUP e nuovi ambulatori, l’inaugurazione al Goretti di Latina

La cerimonia d'inaugurazione
E’ stato inaugurato questa mattina il nuovo CUP e le nuove strutture ambulatorie realizzate presso l’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.
Al taglio del nastro hanno partecipato l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato e il Direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli accompagnati dal sindaco di Latina, Damiano Coletta e i consiglieri regionali Giuseppe Simeone, Salvatore La Penna e Enrico Forte.
“Oggi inauguriamo – spiega l’Assessore D’Amato – luoghi moderni che migliorano l’offerta ai cittadini con percorsi di umanizzazione. Un ulteriore passo in avanti in una sanità che sta cambiando e vive una fase di grandi investimenti grazie al PNRR. Ora è il momento di correre veloci per una sanità sempre più vicina ai bisogni delle persone”.
L’intervento ha previsto l’impegno di una somma pari ad €. 604.430,08, e riguarda il rifacimento dei locali dell’edificio ex 118 con destinazione di un’area di 250 mq dedicata al CUP e di uno spazio di 480 mq destinato agli ambulatori.
Nello specifico, è stata realizzata una nuova struttura del CUP con n. 8 sportelli dedicati all’accoglienza, n. 3 sportelli “cartelle cliniche e ricoveri”, uffici, sale d’attesa e servizi igienici.
E’ stato inoltre creato uno spazio destinato ai Poliambulatori con la creazione di 2 nuovi sportelli di accettazione e 11 stanze dedicate alle visite specialistiche e strumentali tra cui quelli dell’Area Medica: Cardiologia, Endocrinologia, Nefrologia, Neurologia, Pneumologia, e dell’Area Chirurgica: Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare, Ginecologia, Neurochirurgia, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Urologia;
“L’inaugurazione, dei nuovi spazi per il CUP e i Poliambulatori – spiega la Direttrice Generale dell’ASL Silvia Cavalli – si inserisce in una cornice più ampia di interventi strutturali avviati negli ultimi anni, al fine di migliorare l’offerta di salute ai cittadini, ottimizzando anche l’accesso ai servizi con forte attenzione all’umanizzazione delle cure a cominciare dal confort ambientale e l’accoglienza del DEA II”.