Economia
Rubrica settimanale
A cura di Ivan Simeone
i.simeone@virgilio.it
Entro il 31 marzo prossimo, scade il termine da parte delle imprese per la stipula delle polizze “catastrofali” come dalle ultime disposizioni di legge. Abbiamo cercato di approfondire e comprendere “chi” sia obbligato alla sottoscrizione.
La polizza è essenziale per dare copertura assicurativa alle imprese a fronte di catastrofi. Ad oggi non sembra che vi siano particolari sanzioni dirette ma, in caso di catastrofi, lo Stato NON interverrà con eventuali aiuti coloro che non saranno coperti dalla polizza.
Vi sono anche alcune “interpretazioni” che evidenziano il rischio –per le imprese non assicurate- di essere escluse o limitate dalla partecipazione di gare, appalti o bandi o, ancora, un aumento dell’indice di rischio per il mondo creditizio. Di certo, oggi, vi è il fatto che le imprese senza copertura assicurativa non potranno accedere a finanziamenti pubblici, incentivi e garanzie statali.
La misura –leggiamo- è stata introdotta dall’articolo 1, commi 101 e successivi, della Legge di Bilancio 213/2023; la scadenza per l’adeguamento, inizialmente fissata al 31 dicembre 2024, è stata differita con il Decreto Milleproroghe (D.L. 207/2024) al 31 marzo 2025. Con la pubblicazione in Gazzetta del D.M. 30 gennaio 2025, n. 18 sono state emanate le modalità attuative e operative degli schemi di assicurazione dei rischi catastrofali.
La ratio è più che valida -anche se aumentano i costi per i nostri imprenditori- ed è finalizzata a proteggere i beni dell’impresa
Ma chi è realmente soggetto all’obbligo?
Sono obbligate “le imprese con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del codice civile…” Escluse solo le imprese agricole.
Per semplificare possiamo dire che sono obbligati tutte le imprese / attività iscritte in Camera di Commercio ad esclusione delle imprese agricole.
Ovviamente bisogna sempre stare attenti alle eventuali circolari, FAQ e chiarimenti che possono “arrivare” in questi giorni. Interessante è l’approfondimento del 10 marzo scorso, della Fondazione Studi dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro www.consuentidellavoro.it che invitiamo a leggere.
Ovviamente un nuovo “balzello” non è piacevole da digerire, soprattutto l’obbligatorietà lascia un tantino perplessi. Certamente è una maggiore sicurezza sia per l’imprenditore che per tutto il ciclo produttivo ed economico.