“Oceano, noi”, a Latina la presentazione del libro di Vito Di Ventura

Vito Di Ventura

Oltre le onde di Pantelleria… sognando l’oceano, la dimensione che unisce Sandra e Bruno, protagonisti del romanzo di Vito Di Ventura. Nato a Taranto nel 1949, residente a Latina, generale in congedo dell’Esercito Italiano, Di Ventura non è nuovo ad esperienze letterarie. Lo scrittore presenterà venerdì 3 maggio, presso il Museo della Terra Pontina, di piazza Quadrato nel capoluogo pontino, la sua ultima fatica “Oceano, noi”. L’appuntamento è alle 17; insieme all’autore sarà presente anche la scrittrice Lucia Santucci.  

Sulla spiaggia vediamo solo le onde, mai l’oceano; in realtà esiste solo l’oceano, le onde sono superficiali”. Una frase di Osho come filo conduttore di “Oceano, noi” che racchiude in sé il senso ultimo di tutta la storia.

Nella meravigliosa isola di Pantelleria si avvicendano le storie di due protagonisti: Sandra e Bruno.

La scelta di quest’isola non è casuale. Con i suoi dammusi, circondati da grandi cespugli di capperi, i suoi filari di zibibbo, di cui riusciamo a “sentire” i profumi, le chiesette disadorne e le edicole votive, Pantelleria – apparentemente fragile, attaccata dai venti, percossa dalle forti correnti marine, resa “sola” dagli inverni che arrivano perentori e violenti, ma pronta a sollevare la testa al primo raggio di sole che torna – rispecchia la vita dei due protagonisti, in un intreccio quasi metafisico di passioni ed emozioni tutte terrene, che trovano lì – in mezzo al mare – la loro sintesi ultima.

Un romanzo dalla spiccata attitudine introspettiva, che attraverso i personaggi e le storie narrate coinvolge il lettore al punto da scovarne l’io più profondo, rendendolo consapevole di come la vita, in fondo, non sia altro che il risultato della complessità delle esperienze quotidiane.

Oceano, noi” offre numerosi spunti di riflessione sulla vita e sull’idea della vita stessa che ognuno di noi si costruisce nel tempo, senza mai prendere troppo in considerazione quanto il destino riesca a cambiare inesorabilmente il nostro “progetto”.