Omicidio Romina De Cesare, Ialongo confessa

Il luogo in cui i Carabinieri hanno ritrovato Pietro Ialongo

E’ arrivata la confessione di Pietro Ialongo, è stato lui ad uccidere l’ex compagna Romina De Cesare. Proseguono le indagini da parte delle Procure di Latina e Frosinone per capire il movente che ha portato l’uomo al folle gesto.

Il tutto è iniziato a seguito di segnalazioni dell’attuale compagno, insospettito dal fatto che la donna non dava più notizie dalla notte precedente; il successivo intervento della Squadra Mobile nell’abitazione della ragazza consentiva di costatare la presenza del corpo ormai senza vita della povera donna.

Veniva quindi effettuato un sopralluogo nell’abitazione della donna in Frosinone dai magistrati della Procura di Frosinone con l’assistenza di personale della Polizia Scientifica di Roma e del medico legale e si ricercavano tutti gli elementi utili per l’individuazione del responsabile dell’omicidio.

Nel frattempo, i Carabinieri di Sabaudia notavano aggirarsi sul litorale pontino in uno stato confusionale l’ex fidanzato della vittima con escoriazioni e graffi, giunto ivi con la sua auto Audi A 4; lo stesso veniva condotto presso l’ospedale Goretti di Latina per le necessarie cure.

Le indagini successive facevano emergere l’esistenza di una serie di contrasti tra la vittima e l’ex fidanzato, accresciuti a seguito della nuova relazione della donna con un’altra persona. Inoltre, una serie di elementi rinvenuti attraverso l’accurato sopralluogo e le  indagini effettuate nell’immediatezza portavano ad individuare i presupposti per considerare l’ex fidanzato come indagato del reato di omicidio ai danni della Romina De Cesare.

Ulteriori elementi emergevano a carico dell’ex fidanzato per tale omicidio, oltre che dai graffi e dalle ecchimosi riscontrate sullo stesso ed accertate dal medico legale incaricato dalla Procura di Latina,  anche da una busta che lo stesso aveva in mano al momento del suo rinvenimento da parte dei Carabinieri; era così possibile  dedurre elementi indiziari a suo carico per il grave delitto e la sua probabile intenzione di suicidarsi.

Successivamente i P.M. di Frosinone e Latina provvedevano ad interrogare l’uomo, che ammetteva la sua responsabilità per l’omicidio ed il tentativo di suicidarsi per questo; veniva quindi emesso decreto di fermo nei suoi confronti per il reato di omicidio con l’uso di arma da punta e taglio ai danni dei Romina De Cesare.  Si celebrerà udienza per la convalida del fermo presso il Tribunale di Latina. 

Sono ancora in fase di accertamento le motivazioni del gesto, verosimilmente riconducibile a motivi di gelosia, anche se ulteriori approfondimenti sono in corso in merito ad eventuali motivi economici. L’uomo, non accettando la nuova frequentazione della sua ex compagna, al rientro da una serata fuori l’avrebbe dapprima strangolata e successivamente ripetutamente accoltellata, abbandonandola in una pozza di sangue, per poi darsi alla fuga. Durante la sua corsa in direzione del litorale pontino l’uomo avrebbe asseritamente posto in essere gesti autolesionistici e tentativi di suicidio, sia mediante strangolamento sia mediante il taglio delle vene, non riuscendo nel suo intento. Una volta giunto sul promontorio del Circeo, avviatosi verso la spiaggia di Sabaudia, l’uomo avrebbe tentato infine di annegarsi.

L’uomo si sarebbe successivamente disfatto degli indumenti che indossava, rimanendo nudo sulla spiaggia dove è stato poi notato dai Carabinieri di Sabaudia, che, ricostruito quanto accaduto all’uomo ed accertatisi della sua identità e della sua provenienza, hanno immediatamente contattato la Questura di Frosinone.

Le indagini hanno permesso infine di rinvenire un bloc notes dove l’uomo aveva appuntato alcune frasi, tra cui la verosimile confessione del delitto. “Non volevo ucciderla. La amo” avrebbe scritto sul primo dei diversi fogli.