Operazione Astice, l’ispettore Zinni ammette i fatti: “Ero in un momento particolare”

L’ispettore penitenziario in pensione accusato di aver fatto favori ai detenuti nel carcere di Latina ha ammesso tutti i fatti contestati. Evidentemente provato e a tratti piangendo ha rilasciato al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario, spontanee dichiarazioni. “E’ vero quello che avete scoperto, mi trovavo in un momento particolare. Sono pronto a collaborare”.

Difeso dall’avvocato Amleto Coronella ha deciso di non rispondere oggi alle domande del gip, ma ha comunque confermato ciò che è scritto nei capi di imputazione. Molti sono gli elementi raccolti contro di lui, era controllato in ogni movimento e tante sono anche le intercettazioni che lo incastrerebbero. Il difensore ha già presentato ricorso al Riesame per la sua scarcerazione.

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere quasi tutti gli arrestati nelle operazioni Astice e Petrus che sono stati sentiti oggi, o dal giudice Cario, o da altri magistrati nelle città in cui sono detenuti.

Nel capoluogo pontino, presso il tribunale di piazza Bruno Buozzi sono rimasti in silenzio i 2 indagati che sono agli arresti domiciliari: Andrea Lazzaro e  Eneida Skendo. Anche l’agente penitenziario che secondo l’accusa avrebbe portato la droga all’interno dell’stituto penitenziario, Gianni Tramentozzi, difeso dall’avvocato Gianmarco Conca, si è avvalso della facoltà di non rispondere.