Pd Latina, La Penna: stop polemiche, necessario avviare confronto interno

Salvatore La Penna

Salvatore La Penna, consigliere regionale dem, interviene sulle frizioni interne al Partito democratico esplose ieri con le dichiarazioni dirompenti del presidente Mauro Visari sulla designazione degli assessori per la giunta del sindaco di Latina Damiano Coletta.

“Vi è stata – spiega – all’interno del partito una riflessione articolata che ha coinvolto i responsabili dei diversi livelli territoriali. Ognuno ha cercato di svolgere il suo ruolo con senso di responsabilità. La prospettiva politica e l’impegno programmatico sui temi fondamentali per la città vengono prima di tutto e le figure designate e offerte dal Pd a rappresentare queste istanze all’interno dell’esecutivo avranno il sostegno di tutto il partito. Lasciamo alla riflessione e alla discussione democratica interna, scissa dalla vicenda dell’ingresso in giunta, la capacità di delineare percorsi, a mio avviso necessari e non più procrastinabili, di valorizzazione delle energie e delle competenze migliori che il nostro gruppo dirigente esprime e di costruzione di una nuova classe dirigente politico-amministrativa che sappia rappresentare e cogliere le sfide del presente e del futuro”.

Per queste ragioni La Penna raccoglie ed estende l’invito del segretario regionale del Partito democratico Bruno Astorre a vivere questa fase delicata con compattezza e cercando di evitare polemiche.

Per il resto, il consigliere regionale ribadisce che l’ingresso in maggioranza del Pd nell’amministrazione Coletta a Latina “sia un dato politico positivo, nella direzione della costruzione di un campo largo di forze progressiste, riformiste e civiche che facciano da argine ad un non auspicabile ritorno al governo della città del centrodestra, la cui classe dirigente è la medesima che ha determinato per lunghi anni la decadenza e la crisi economica, morale e politica di Latina”. “Vi è un elemento politico negativo in più – aggiunge – : lo slittamento ulteriore del centrodestra verso posizioni sovraniste che allontanerebbero ulteriormente Latina dal suo ruolo naturale di città moderna, aperta al futuro e dinamica”.