Coldiretti Lazio lancia l’allarme sull’obbligo di denuncia dei pozzi agricoli, chiedendo alla Regione una proroga di tre mesi rispetto alla scadenza del 30 giugno 2025. L’associazione, con una lettera inviata all’assessore ai Lavori Pubblici Manuela Rinaldi, sollecita di posticipare il termine al 30 settembre e avviare un confronto con l’Autorità di Bacino Nazionale per affrontare le criticità legate all’uso della risorsa idrica sotterranea.
“Molte aziende non riescono a rispettare i tempi – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – soprattutto nei territori più fragili come l’area dei Colli Albani, che interessa anche vari comuni della provincia di Latina, dove sono in vigore vincoli stringenti sui prelievi idrici”.
Secondo Coldiretti, il rinvio permetterebbe alle imprese agricole di completare la documentazione tecnica necessaria e procedere a valutazioni accurate sui pozzi esistenti, come previsto dalla Legge Regionale 30/2000.
“Siamo pronti a collaborare – aggiunge Granieri – ma servono risposte rapide per dare certezze alle aziende e garantire la continuità produttiva in un momento di forte pressione sul settore primario”.
Coldiretti chiede alla Regione anche l’apertura urgente di un tavolo di confronto, per delineare una programmazione strutturata che risolva definitivamente il problema, con il coinvolgimento degli enti competenti.