Maxi blitz GdF in provincia di Latina contro evasione e merce falsa

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Latina hanno lanciato un’operazione massiccia per blindare le festività natalizie, scovando un reticolo di irregolarità tra negozi e attività sparse dalla costa all’entroterra. Oltre cinquanta finanzieri, distribuiti tra i presidi di Latina, Formia, Fondi, Terracina, Aprilia, Cisterna e Sabaudia, hanno ispezionato 49 punti vendita: dai bazar etnici agli empori multietnici, passando per minimarket di frutta, autolavaggi, saloni da barbiere, sartorie, boutique di vestiti fino a bar e locali di ristorazione, senza distinzioni tra titolari italiani o stranieri in arrivo da Bangladesh, Cina, Egitto, India, Pakistan e Romania.​

Al vaglio delle verifiche, un quadro allarmante di evasioni e abusi sul lavoro. Ben 20 imprese non registravano né trasmettevano gli incassi all’Agenzia delle Entrate, con un episodio eclatante: un negozio gestito da un cinese che, pur avendo una cassa telematica funzionante in apparenza, ometteva l’invio dei dati da oltre sei mesi, fregando clienti con ricevute fasulle. Parallelamente, sono saltati fuori 18 dipendenti “fantasma” o irregolari, tutti originari dell’Asia, inclusi tre clandestini senza un documento in tasca.​

Non solo fisco e occupazione: i controlli hanno colpito duro sul versante della sicurezza e del falso marchio. I sequestri parlano chiaro – più di 200 vestiti con loghi tarocchi, 115 gadget per cellulari senza certificazioni di sicurezza, un’enorme mole di 160mila oggettini natalizi tra lucine, ghirlande e ornamenti vari, e 8500 giocattoli privi di etichette sulla tracciabilità o norme anti-rischio. Tutto ritirato dalle bancarelle e dai reparti, con i proprietari deferiti e colpiti da verbali salatissimi che sfiorano i 450mila euro in totale.​

Questa campagna rientra nel grande piano laziale contro le distorsioni del commercio, dove evasione, caporalato e robaccia pericolosa strangolano i negozi regolari e avvelenano i portafogli dei cittadini. Le GdF puntano il dito su queste scorrettezze festive, che premiano i furbi e minacciano la salute pubblica, ribadendo il loro impegno per un’economia pulita dove solo chi gioca lealmente ha chance di sopravvivere.​