Quando il calcio era pura poesia e lo dovevamo a Francesco Totti

https://cdn.pi,xabay.com/photo/2017/08/31/06/53/football-2699615_960_720.jpg photo by Pixabay

Alla riscoperta del calcio romantico degli anni ‘90 raccontato attraverso i piedi del Pupone

Da quando l’ottavo Re di Roma ha abdicato 3 anni fa, nessuno ha preso il suo posto. L’esteso territorio che governava a suon di palombelle imparabili e passaggi illuminanti per i compagni, e che ha dovuto abbandonare a malincuore per godersi il meritato riposo dopo tante fatiche calcistiche, oggi è ancora senza una guida. Questa è forse l’introduzione di una favola senza un lieto fine? Sul lieto fine non ci pronunciamo, almeno non adesso, ma questo è sì l’inizio di una favola, però sportiva, che ha come protagonista Totti. Francesco, conosciuto per essere appunto l’ottavo Re di Roma, ha fondato nel 1992, grazie alla sua immensa classe, l’impero giallorosso del bel gioco che basava le sue fortune su un calcio romantico, poco muscolare e al tempo stesso molto spettacolare. Ok, sono passati solo 3 anni da quando il Pupone con le lacrime agli occhi salutava il suo amato popolo, anch’esso in lacrime, ma la storia, anche quella del pallone, deve andare avanti. E se il pallone è effettivamente andato avanti, divenendo uno sport di squadra dove l’atletismo è tutto, nessuno invece ha preso il posto di Francesco Totti. Si dirà:” Di Totti ce ne è uno solo!”. Vero, ma possibile che ai giorni nostri non esista un trequartista capace di seminare avversari per il campo e poi segnare un goal pazzesco, come fece Totti in un Roma-Sampdoria, oppure capace, dopo uno stop volante, di segnare un goal direttamente sotto l’incrocio dei pali come fece Totti in un Roma-Udinese? Davvero non c’è un giocatore che possa farci rivivere un po’ di quel calcio romantico degli anni ‘90 che aveva nel Pupone il suo artista più dotato? Proprio nessuno sa oggi segnare un goal su pallonetto da fuori area, come fece Totti in un Lazio-Roma, oppure segnare un goal su un incredibile tiro al volo da posizione defilatissima come fece Totti in un Sampdoria-Roma? No, a quanto pare nessuno. Ecco perché parlarvi di Francesco è il miglior modo che abbiamo per ricordarci di quella pura poesia che solo quel calcio sapeva regalarci. Il regno dell’ottavo Re di Roma, visti i tempi in cui viviamo (e che vi racconteremo tra poco), resterà vacante ancora per un bel po’. Ora vi abbiamo svelato il finale di questa favola, in effetti non a lieto fine.

Dalla fantasia alla fisicità: il nuovo pallone

C’è poco da fare: Totti è stato l’ultimo esponente di quel calcio romantico che viveva di colpi di genio, di magie impensabili, di acrobazie degne del miglior e-sport di ultima generazione, insomma di quella pura poesia che oggi sui campi da gioco si vede sempre più raramente. Da quando Francesco si è ritirato, ovvero nel 2017, il caro e vecchio pallone sta diventando un affare per i soli calciatori ben dotati fisicamente e privi di qualsiasi fantasia e sempre meno un affare per quei calciatori che per tutti gli anni ’90 con i loro piedi erano soliti dipingere quadri sportivi di rara bellezza di cui noi, lo confessiamo, ci siamo innamorati (vedi Del Piero, Mancini e Baggio). Osservando come lo sport che ha amato alla follia e per cui ha dato tutto sta cambiando, Totti probabilmente oggi non sarà più amareggiato come quando inizialmente aveva appeso gli scarpini al chiodo, anche se forse la voglia di dare un calcio al pallone c’è ancora. E se in questo momento potesse davvero calciarlo almeno un paio di volte quel pallone, siamo sicuri che farebbe la differenza e con noi sarebbero certamente d’accordo anche i migliori siti di scommesse tra cui OddsChecker Italia. D’altronde non c’è bisogno di essere esperti o tifosi sfegatati per sapere che la classe non ha età, e se poi di mezzo c’è il Pupone, che non perde occasione di tenersi in forma, lo show è assicurato. Ma siamo sicuri che il Totti calciatore amerebbe questo calcio dove devi correre per 90 minuti e difendere anche se di mestiere fai l’attaccante? Siamo certi che ne apprezzerebbe la monotonia a livello di giocate e lo spezzettamento a livello di gioco? Secondo noi no. La fisicità ormai ha preso il posto della fantasia, quella fantasia che Totti esprimeva non a parole ma attraverso i suoi “piedi eleganti” che gli permettevano di mettere Cassano davanti al portiere grazie a un tocco non replicabile da nessun umano. Ah, che bei tempi andati e che non torneranno mai più!

Le 4 reti più belle di Totti  

https://cdn.pixabay.com/photo/2012/03/01/01/17/goal-20121_960_720.jpg photo by Pixabay

Non potevamo terminare questo articolo, un nostro personalissimo contributo al calcio romantico degli anni ’90, senza ricordare almeno qualche perla che ci ha regalato l’immenso Francesco Totti. Vi diciamo la verità: è stato difficile selezionare 4 tra le 308 reti da lui siglate tra Roma e Nazionale maggiore, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Se fosse una classifica, metteremmo al quarto posto la rete realizzata in Inter-Roma 2 a 3 della stagione 2005-2006. In quella partita Francesco, dopo aver dribblato più giocatori nerazzurri come fossero birilli, con un incantevole pallonetto da fuori area beffò l’incolpevole Julio Cesar che un giorno disse:” Non ho mai subìto una rete più bella di quella”. E ci crediamo! Al terzo posto, vogliamo ricordare la spaccata volante con cui mise la sua personalissima firma su Roma-Lazio 2-2 stagione 2014-2015. Giunti ora al secondo posto, gustatevi una delle tante spettacolari volée del Pupone, stavolta in un Roma-Parma 3-1 stagione 2000-2001, che secondo noi merita di essere vista e rivista on-line più e più volte. Eccoci infine alla rete secondo noi più bella in assoluto. Volete sapere qual è? Quella in semi-rovesciata in Milan-Roma 1 a 2 del 2006 con tanto di dito in bocca come esultanza finale. Il trequartista Francesco Totti è tutto lì in quella rete e in quell’immagine. Ora che vi abbiamo raccontato attraverso i piedi del Pupone com’era romantico il calcio dei primi anni ’90, ci auguriamo di vedere qualche interessante calciatore di prospettiva, da qui ai prossimi 5 anni, che ce lo ricordi almeno vagamente. Si dirà ancora una volta:” Di Totti ce ne è uno solo!”. Stavolta ci avete proprio convinto.