Referendum, Formia in Azione: “Un silenzio rumoroso. Noi votiamo No”

Sul referendum costituzionale del 20-21 settembre c’è un “silenzio rumoroso”. Lo sostiene Formia in Azione, movimento che fa riferimento a Carlo Calenda, che si schiera dalla parte del No.

“Mancano poco più di 3 settimane ad un appuntamento elettorale di fondamentale importanza per le massime istituzioni della nostra Repubblica, tuttavia, nella nostra città, le forze politiche appaiono del tutto assenti, più preoccupate a risolvere qualche bega interna piuttosto che interessarsi alle sorti delle istituzioni democratiche della nostra Nazione. Per questo motivo abbiamo deciso di prendere apertamente una posizione e di “sfidare” le altre forze politiche presenti sul territorio a fare lo stesso.

Formia in Azione si schiera apertamente per il No a questo referendum-farsa per 3 semplici motivi: 1) con questa sciagurata riforma l’Italia diventerà il paese europeo con il peggior rapporto tra numero di cittadini ed eletti. I parlamentari saranno scelti dai vertici dei partiti, spezzando qualsiasi legame tra gli elettori e chi li rappresenta. Il Parlamento si impoverirà di competenze per dar spazio ai fedelissimi; 2) tagliando in maniera casuale il numero di parlamentari, le commissioni parlamentari saranno ridotte all’osso e incapaci di controllare il governo e la qualità delle leggi. Il risultato saranno leggi ancora più incomprensibili, tempi più lunghi e meno risposte ai cittadini; 3) perché la riforma è estranea al solco di tutti i tentativi degli ultimi quarant’anni, che si erano sempre ispirati ai rilievi dei costituzionalisti: la scienza non va seguita secondo i comodi o a giorni alterni.

Qui la realtà è un’altra. L’impianto culturale della riforma è figlio dell’antiparlamentarismo di chi vede le istituzioni come inutili orpelli e punta a sostituirle con qualche piattaforma digitale privata. C’è dietro una visione meschina della politica: l’idea che rappresentare i cittadini equivalga a occupare una poltrona”.