Rifiuti, fuoco incrociato sulla Sep di Pontinia. E dalla Regione l’ok per 250 tonnellate al giorno

Uno striscione esposto dai cittadini nei pressi di Fossanova

Riflettori puntati sulla Sep, noto impianto di compostaggio sito nell’area industriale di Pontinia, al confine con Sonnino, Priverno e Roccasecca dei Volsci.

La Regione Lazio ha appena sfornato una determina, recante la data di ieri, che autorizza l’incremento del quantitativo giornaliero di rifiuti non pericolosi da 200 (autorizzati nel 2015) a 250 tonnellate, fermi restando l’attuale quantitativo annuale di rifiuti non pericolosi, pari a 49.500 tonnellate, e i valori relativi agli stoccaggi istantanei, già autorizzati con medesima determinazione. L’atto G09022 27/06/2017 è della direzione regionale “Risorse idriche, difesa del suolo e rifiuti” – area “Ciclo integrato dei rifiuti” – e costituisce una risposta affermativa all’istanza presentata dalla società Sep il 20 giugno 2017. La nuova determina viene “classificata” come modifica non sostanziale (poiché inferiore al limite di 75 tonnellate giornaliere aggiuntive) della precedente autorizzazione.

Il comitato di Mazzocchio, che dal 2004, è sul piede di guerra contro l’impianto per i miasmi e per i disagi vissuti dalla popolazione residente, il 20 giugno scorso ha scritto ai sindaci del territorio (il sodalizio afferma che altre pec erano state inviate 6, il 9 e il 16 giugno) chiedendo necessarie azioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica gravemente minacciata e probabilmente “già  in corso di compromissione dall’inaccettabile stato di inquinamento ambientale nel quale versa l’area industriale di Mazzocchio e tutte le zone circostanti”. I sindaci incontreranno lunedì prossimo, alle 20.30, i rappresentanti dei comitati delle aree interessate.

A darne notizia è lo stesso comitato di Mazzocchio, attraverso un comunicato stampa diffuso oggi con il quale torna a bomba contro l’impianto, ribadendo dubbi sulla regolarità dello stesso, denunciando un’aria irrespirabile durante gli sversamenti per un raggio di 10 chilometri, presenza di acqua rossastra nei canali, bruciori agli occhi, ricorsi ai farmaci per contenere il vomito o l’ansia derivante dai disagi. “Qui la gente non vive più e con l’arrivo dell’estate la situazione sta peggiorando di giorno in giorno”, si legge nella nota stampa. Segue l’appello ai sindaci, autorità sanitaria del territorio, all’Arpa ed alla Forestale quali organi di controllo, per le dovute verifiche finalizzate a risolvere l’annoso problema. Nessun riferimento alla nuova autorizzazione regionale, mentre si lamenta il fatto – tra le prime righe del comunicato stampa – che la Sep, “a partire dal 17 giugno scorso, a causa dell’ordinanza della Provincia di Latina che ha vietato alla Rida Ambiente di riceve rifiuti organici (in realtà la Provincia ha ordinato la riapertura dell’impianto, il distinguo sul tipo di rifiuto lo ha fatto la Regione, ndr), ha visto moltiplicare gli sversamenti e quindi i guadagni”. Un passaggio “sinistro” nel panorama della guerra sui rifiuti? Qualcuno sta sostenendo la battaglia del comitato per perseguire un proprio obiettivo?  “Il problema è che questo guadagno – si legge ancora – pare stia avvenendo sulle spalle dei cittadini”. E poi quasi a giustificare la richiesta di prelievi da parte dell’Arpa, c’è scritto che i “cittadini non intendono demonizzare un’azienda privata”.

Non è una novità che sulla Sep, come su altre aziende del settore, si è posata l’attenzione dell’Acea interessata ad acquisire nuovi impianti in provincia di Latina, mentre a Mazzocchio altre società attendono il via libera per impianti biogas. E non solo. Pare che un imprenditore ciociaro sia alla ricerca di una location per un nuovo impianto al confine tra la provincia di Frosinone e la provincia di Latina e che pertanto Mazzocchio potrebbe essere una soluzione. In tutto questo il patron di Rida Ambiente, che già lamenta di essere stato ostacolato dalla Regione per favorire interessi di altri imprenditori, non starà certo a guardare.