Sangue infetto, risarciti un uomo di Sezze e una donna di Pontinia che avevano contratto l’epatite C

Ottocentomila euro di risarcimento per trasfusione di sangue infetto:il Tribunale di Roma ha reso giustizia a una 52enne di Pontinia e a un 62enne di Sezze, ma anche a una donna medico di Roma, 55 anni, e a un funzionario dello Stato che purtroppo è morto nel 2013 come conseguenza dell’Aids contratta con la trasfusione assassina. Le sentenze sono state notificate in questi giorni all’avvocato Renato Mattarelli. Le infezioni contratte con le trasfusioni di sangue risalgono al passato di molti anni fa, tra gli anni ’60 e ’80.

Il dramma del contagio

“Le quattro persone risarcite non si sono mai conosciute fra loro – commenta l’avvocato Mattarelli – ma in comune hanno avuto la disgrazia di aver ricevuto sacche di sangue infettate da epatite B, epatite C e Hiv (Aids). La donna medico di Roma da anni ha vissuto e vive il disagio di dover visitare i propri pazienti con il rischio, seppur remoto, di contagiarli.
L’uomo deceduto dopo aver scoperto di aver contratto l’Aids è praticamente impazzito e poco prima di morire ha espresso la sua volontà di non voler più combattere contro la malattia e di lasciarsi andare. I due pontini vivono da tempo l’enorme disagio da infettati da epatite C presso l’ospedale di Sezze nel 1981 e il Santa Maria Goretti nel 1984”.

Per dieci anni le trasfusioni di sangue di un donatore infetto

Nel caso della donna di Pontinia trasfusa all’ospedale di Latina è stata rinvenuta, su richiesta dell’avvocato Renato Mattarelli, la scheda del donatore che per circa 10 anni ha continuato a donare il suo sangue (prima di essere stato escluso dall’elenco dei donatori per scoperta del virus) infettando evidentemente decine di pazienti in terra pontina che probabilmente ancora non sanno di essere stati contagiati dal pericolosissimo virus.

Risarcimento non corrispondente al danno

Nonostante la vittoria, le sentenze saranno appellate perché secondo l’avvocato Mattarelli le somme risarcite in primo grado non corrispondo al maggior pregiudizio subito dai danneggiati.