Non c’è pace tra i banchi delle scuole “in prestito” di Sabaudia dopo l’utilizzo del pesticida “killer”. I genitori dei bambini delle elementari di Borgo San Donato, appartenenti all’istituto Giulio Cesare, sistemati nell’ex scuola di Bella Farnia, lamentano il recapito di moduli prestampati da sottoscrivere in merito a responsabilità civili e penali in caso di eventuali danni a persone o cose nell’utilizzo dei locali messi a disposizione dal Comune o enti terzi per lo svolgimento delle lezioni in orario antimeridiano.
In pratica si chiede ai genitori di sollevare (chi? o quale istituzione?) da responsabilità civili e penali nel mandare a “scuola” i propri figli in sedi diverse da quelle deputate.
Nessuno oggi ha firmato il modulo, che non contiene alcuna intestazione (quando la trasparenza…), e per un chiarimento si sono rivolti al Comune, pensando che il modulo fosse stato predisposto dall’ente municipale. Ma in Comune hanno spiegato che tale iniziativa non è stata assunta dall’ente e che con molta probabilità sarebbe stata intrapresa dalla dirigenza scolastica.
Nell’ex scuola rurale di Bella Farnia, intanto, le lezioni vanno avanti nelle aule con porte senza maniglia e altre carenze e con classi accorpate, mentre il mezzo dello scuolabus domani dovrebbe essere sostituito con uno più grande. “In questa sede manca un po’ tutto. Ma ce la teniamo da conto, senza sarebbe ancora peggio”, commenta una mamma segnalando che i genitori stanno cercando di collaborare in ogni modo possibile.
Intanto oggi, con notevole ritardo, anche i bimbi della scuola dell’infanzia di San Donato, appartenente all’istituto Orsolini Cencelli, hanno avuto il loro primo giorno di scuola… a Pontinia, nei locali messi a disposizione dalla parrocchia Sant’Anna. “Domani porteremo dei cuscini, perché le sedie presenti non sono adeguate all’età dei piccoli alunni”, fa sapere un genitore. In quanto al servizio scuolabus per i bambini da trasportare a Pontinia ancora non c’è traccia. Si spera che presto venga attivato.
