Si finge avvocato e truffa migranti in difficoltà con il permesso di soggiorno

Si finge avvocato con cittadini stranieri millantando la possibilità di corrompere i pubblici ufficiali incaricati per il rinnovo di permesso di soggiorno. Invece li avrebbe truffati chiedendo anche 150 euro ogni volta che aiutava nella compilazione dei documenti.

Gli agenti del commissariato di Terracina, dopo un’attenta indagine, hanno arrestato il 49enne, già noto alle forze dell’ordine. Tra gli immigrati da qualche tempo circolava la voce che in città ci fosse un avvocato in grado di capovolgere le sorti di procedimenti amministrativi volti al rilascio o al rinnovo di permessi di soggiorno. Si faceva chiamare Marelli, ed entrava in gioco nel momento in cui l’Ufficio immigrazione notificava allo straniero qualche causa ostativa al rilascio del permesso di soggiorno a causa della mancanza di requisiti o documentazione.

Gli agenti hanno individuato uno dei tanti stranieri la cui pratica di permesso di soggiorno non era andata a buon fine. L’uomo, sebbene avesse la possibilità di integrare la documentazione presentata in polizia, era stato convinto che il suo permesso non sarebbe stato rilasciato in mancanza di un intervento risolutivo dell’avvocato in questione, al quale avrebbe dovuto corrispondere trance di 150 euro per il superamento di ogni step.

Lo straniero, che continuava a presentare documenti già verificati e all’uscita incontrava un uomo ben vestito che gli investigatori hanno riconosciuto perché già noto alle forze dell’ordine. I poliziotti sono così riusciti ad intercettare una rata dei pagamenti, carpendone le matricole delle banconote che dallo straniero sarebbero passate nella disponibilità del furfante.

Il blitz è scattato non appena il finto avvocato, ricevuta la somma di denaro, per eluderne le indagini, se ne disfaceva facendole transitare su un conto corrente, versandole tramite uno sportello automatico.

Grazie al controllo delle banconote presenti nel bancomat e della ricevuta di versamento, rinvenuta a seguito di perquisizione personale operata sul pregiudicato, si rilevavano gli elementi dei reati contestati, che nello specifico vanno dalla truffa al traffico di influenze illecite e sostituzione di persona.

Il pubblico ministero Antonio Sgarrella aveva disposto per l’uomo gli arresti domiciliari. Oggi, 24 giugno, si è tenuto l’interrogatorio di convalida davanti al giudice per le indagini preliminari Pierpaolo Bortone. Il gip ha convalidato l’arresto e concesso all’arrestato gli obblighi di firma.