Simone Cristicchi chiude “Che ci faccio QUI?”: emozione e riflessione al Teatro Romano di Minturno

Si è conclusa oggi, 29 maggio, nella suggestiva cornice del Teatro Romano del Parco Archeologico di Minturno, la rassegna culturale “Che ci faccio QUI?”, promossa dalla Provincia di Latina e curata con passione da Riccardo Campino insieme all’Associazione Tuttilibri.

Ospite d’onore dell’ultimo appuntamento è stato Simone Cristicchi, artista poliedrico e autore dalla profonda umanità, che ha saputo toccare il cuore di oltre mille studenti provenienti da tutta la provincia, trasformando la giornata in una vera festa della cultura e del pensiero critico.

Cristicchi ha condotto il pubblico in un viaggio poetico e coinvolgente, tra musica, parole e riflessioni sui grandi temi dell’esistenza. Il filo conduttore è stato proprio il titolo della rassegna – “Che ci faccio qui?” – una domanda che si è fatta invito all’introspezione, alla ricerca del senso e della propria vocazione.

“Il talento è un dono”, ha detto Cristicchi, richiamando la parabola evangelica, “una vocazione che ci portiamo dentro dalla nascita. Ma spesso, come le anatre domestiche che hanno smesso di volare perché nutrite dall’uomo, ci dimentichiamo di avere le ali. La scuola dovrebbe essere un laboratorio di scoperta, un CRT – Centro Ricerca Talenti – dove ognuno possa coltivare ciò che è già dentro di sé.”

L’artista ha poi lasciato il pubblico con una potente riflessione sulla vita, capace di lasciare il segno:
“Ho imparato che la vita è un mistero meraviglioso e doloroso, che tutto è connesso, che siamo pesanti come montagne e fragili come cristalli. Ho imparato che è meglio essere veri che perfetti. Che la felicità è una porta che si apre solo verso l’esterno. Che l’arte è ciò che ci impedisce di morire dentro. E che la mia più grande speranza è arrivare all’ultimo respiro e poter dire: ‘Che fortuna aver vissuto.’”

L’evento è stato trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube ufficiale “Checifaccioqui?”, permettendo anche a chi non era presente di condividere l’emozione del momento.

Si chiude così una rassegna che ha saputo unire bellezza, pensiero e partecipazione, grazie alla presenza di sette grandi voci della cultura italiana – Folco Terzani, Daniel Lumera, Paolo Ruffini, Alessandro D’Avenia, Simona Atzori, Daniele Cassioli e Simone Cristicchi – in un percorso condiviso alla scoperta del senso profondo dell’esistere.