Sospeso allevamento galline ovaiole, mancanza di requisiti igienici

galline ovaiole

Sospesa l’attività in un allevamento di galline ovaiole a Latina. I carabinieri del Nas hanno controllato in questi giorni allevanti intensivi e in uno di questi hanno riscontrato la mancanza dei requisiti igienico-strutturali previsti per i locali adibiti alla manipolazione e conservazione delle uova.

I militari hanno richiesto l’intervento del personale Asl del servizio veterinario di Latina, che ha disposto la sospensione del centro imballaggi sino al ripristino dei requisiti di legge. Il valore del locale chiuso equivale a 50mila euro.

I responsabili di altri 5 allevamenti, a Latina, Cisterna, Aprilia e Fondi, hanno subito sanzioni per il mancato rispetto dei requisiti igienico – strutturali previsti per questo tipo di attività e per omessa applicazione delle “misure di biosicurezza”  previste dal Piano regionale di controllo e sorveglianza per l’influenza aviaria.

Nell’estate 2017, a seguito dell’emergenza sanitaria originata dalla contaminazione di uova e prodotti derivati, causata dall’uso illegale dell’insetticida Fipronil in allevamenti di galline ovaiole, fu realizzato un piano di controllo straordinario, disposto dal ministero della Salute.

L’operazione coinvolse i carabinieri dei Nas e l’intero sistema nazionale di tutela della salute, dagli organi ispettivi ai laboratori, con l’immediato rintraccio di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall’estero e la realizzazione di un piano di controllo, campionamento ed analisi dell’intera filiera. Anche nel 2018 furono eseguite 1.957 ispezioni, il prelievo di 965 campioni, il sequestro preventivo e cautelativo di quasi un milione di uova e di 160 tonnellate di prodotti trasformati, provenienti da allevamenti sospetti di aver utilizzato sostanze non ammesse, sia italiani che esteri.

È stata recentemente pianificata, nell’ambito di una più ampia strategia, una nuova campagna di accertamenti. Il programma dei servizi di controllo ha interessato la fase primaria della conduzione zootecnica delle aziende, con particolare riferimento all’adozione di criteri intensivi di allevamento che possono determinare criticità di sovraffollamento e il conseguente ricorso ad interventi di disinfestazione e di sanificazione non consoni, estendendo gli accertamenti alle attività di imballaggio, trasformazione, distribuzione e vendita.

Nel mese di settembre, individuato quale periodo di aumento della richiesta di prodotti a base di uova da parte del settore dolciario industriale ed artigianale, il dispositivo di controllo posto in campo dai Nas ha consentito la verifica di 373 obiettivi che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 66 casi, pari al 18% del totale.

Tra le criticità riscontrate, sono state rilevate situazioni di sovraffollamento nella stabulazione degli animali, mangimi in cattivo stato di conservazione, uova vendute per qualità diverse da quelle possedute, prive di tracciabilità o con stampigliature fuorvianti, detenute in condizioni e ambienti non idonei, in alcuni casi in strutture abusive.

Le accertate violazioni hanno determinato il sequestro di oltre 32 mila uova, 4.600 galline ovaiole e 30 tonnellate di mangimi non regolamentari, per un valore commerciale di circa 185mila euro.

Il Nas di Latina, in provincia di Latina e Frosinone, ha riscontrato 10 allevamenti privi delle misure di biosicurezza, con carenze igienico strutturali e inadeguatezze nelle procedure di autocontrollo, elevando sanzioni per un totale di 24mila euro.