Sostenere le Start Up, una priorità per l’economia locale. Un tema anche per i nostri nuovi politici

ECONOMIA & SOCIETA’

RUBRICA SETTIMANALE

A cura di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

direzione@claai-assimprese.it

Ivan Simeone

Sostenere i giovani a fare impresa dovrebbe essere un imperativo per le nostre istituzioni, anche quelle locali. I dati statistici, ancora una volta ci presentano uno scenario non edificate. 

I dati Cerved come le ultime rilevazioni di Osserfare, il puntuale servizio della Camera di Commercio Frosinone-Latina, con i dati Movimprese 2022, evidenzia una diminuzione di nuove forme di impresa. I dati ci dicono che mancano in Italia quasi 10 mila start up mentre, più delicatamente, Osserfare ci parla di “minor vivacità del tasso di natalità” o, ancora, di “raffreddamento del turnover imprenditoriale”. Il risultato non cambia: è in calo il desiderio del “fare impresa” e questo rischia di mettere i serio pericolo diversi posti di lavoro, essendo le start up fonte di nuova occupazione. 

Secondo l’analisi Cerved si parla di un potenziale a rischio di 27 mila posti di lavoro con una perdita di fatturato pari ad euro 2,5 miliardi.

I motivi sono certamente i più disparati ma uno fra tutti quello di una difficoltà da parte dei giovani di accedere ai finanziamenti per avviare il loro sogno imprenditoriale. Oggi gli strumenti potenzialmente ci sono, dal microcredito ai vari bandi ma spesso sono un vero “terno a lotto” e non è certamente agevole accedervi. 

A livello nazionale, nel 2022 abbiamo avuto un tasso di crescita dello 0,79% contro quello del 2021 pari al 1,42%. Sempre a livello nazionale, la variazione del saldo 2022-2021 è stata del -44,5%. Sono numeri importanti che dovrebbero far pensare. Solo nella provincia di Latina registriamo complessivamente, dal 2013 ad oggi, una continua flessione di nuove imprese. 

Se leggiamo le statistiche (vedi Osserfare – Movimprese 2022) ci accorgiamo come la variazione nella nostra provincia di Latina, 2022-2021, vede un saldo di -35,7%. 

Il tasso di natalità delle nostre imprese, nel 2022, è stato del 1,04% contro lo 1,62% del 2021. 

Quindi cosa fare? Sicuramente avviare da subito, anche a livello locale, una politica di sostegno per i nostri giovani che vogliono mettersi in proprio, sia con una adeguata “cultura d’impresa” come sostenerli con agevolazioni e finanziamenti adeguati. Essere protagonisti del proprio futuro è una cosa fantastica. Bisogna essere “accompagnati” professionalmente e supportati. Ragionare “con i piedi per terra” ma con la forza della propria genialità e del saper fare.

Attenzione però a non guardare solamente a start up innovative ma soprattutto a quelle piccole realtà imprenditoriali che danno una risposta produttiva e di servizi di prossimità, quelle forme di “fare impresa” legate al modo dell’artigianato e delle piccole realtà imprenditoriali familiari. 

Bisogna promuovere forme di tutoraggio al nuovo giovane imprenditore per supportarlo e sostenerlo nell’avviamento della sua attività, in maniera concreta e reale. 

Bisogna avviare una politica di detassazione locale per incentivare nuove imprese. Gli stessi Comuni, i concerto con le Associazioni datoriali, dovrebbero avviare una politica di accompagnamento, di informazione e di sostegno ai giovani che vogliono avviare una loro impresa. E’ oggi il tempo “del fare”!