È un uomo di Latina, oggi settantenne ed ex appartenente al Sisde, il protagonista dell’aggressione ai danni del giornalista Rai Massimo Giletti avvenuta a Roma davanti Palazzo San Macuto. La sua identità, legata per anni al lavoro nei servizi segreti italiani, torna ora alla ribalta in uno dei casi più misteriosi della storia recente, ossia quello della scomparsa di Emanuela Orlandi.
L’ex agente, all’epoca dei fatti in servizio presso il raggruppamento romano del Sisde, è stato ascoltato in forma secretata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta. La sua testimonianza, durata quasi due ore, avrebbe confermato il coinvolgimento dei servizi sin dai primi giorni dopo la sparizione della quindicenne vaticana, con attività di osservazione rivolte anche verso i familiari.
All’uscita dall’audizione, l’ex 007 pontino è stato raggiunto da Giletti nell’ambito della sua trasmissione “Lo Stato delle Cose” in onda su RaiTre, che gli ha rivolto alcune domande sul presunto avvertimento dato allo zio di Emanuela, Mario Meneguzzi, riguardante un pedinamento in corso. L’uomo, visibilmente teso, ha reagito colpendo il giornalista con un pugno, scatenando attimi di tensione tra operatori e agenti di sicurezza.








