Sezze, restaurato “l’uomo a Phi” ed una copia 3D tornerà esposta nel Museo delle Civiltà di Roma

Con l’audizione in commissione cultura del comune di Sezze, si può considerare conclusa la prima parte del progetto Uomo a Phi, la cui finalità è di restituire alla memoria comune uno dei simboli della città setina.

L’attività iniziata nel 2016 quando il Circolo di Legambiente rispose alla richiesta di una scuola che non riusciva a trovare sul territorio pontino un sito visitabile di epoca preistorica. In quel periodo sia la grotta Guattari che, la grotta delle Capre erano state chiuse perché impraticabili.

Da questa iniziativa il Circolo di Legambiente ha cercato di ravvivare l’interesse per questo dipinto con lo scopo di farlo tornare esposto.

Per raggiungere questo obiettivo è stato necessario coinvolgere l’amministrazione comunale di Sezze. Prima con il sindaco Campoli, senza successo; successivamente con il sindaco Di Raimo che, nel 2018, con una missiva ufficiale, rivolta alla dirigenza del Museo Pigorini, chiese di valutare la possibilità di valorizzare l’Uomo a Phi.

Dopo aver svolto tutte le indagini del caso nel dicembre del 2021 il museo Pigorini ha comunicato all’associazione ambientalista, che l’Uomo a Phi era stato restaurato e che una sua copia in stampa 3D (scala 1:1) sarebbe stata inserita nel prossimo allestimento museale della sezione dedicata all’arte preistorica del Lazio.

La Legambiente di Sezze ha voluto condividere questa importante notizia con l’amministrazione comunale insediatasi da poco.

Il Circolo Legambiente Sezze, con il sindaco Lucidi e l’assessore alla cultura Capuccilli, ha incontrato i tecnici del museo che hanno restaurato l’Uomo a Phi e da questo incontro, l’amministrazione comunale setina ha aperto un dialogo con la ditta chiamata a realizzare la copia dell’Uomo a Phi e con buona probabilità una seconda copia del manufatto tornerà esposta a Sezze.