Le polemiche sul dimensionamento scolastico continuano dopo il Consiglio provinciale straordinario che ieri ha approvato all’unanimità il Piano della Rete Scolastica 2026/27. Nonostante l’approvazione, molte richieste avanzate dai Comuni sono state respinte, tra cui quella di ripristinare le autonomie degli istituti comprensivi Vito Fabiano e Don Milani.
In aula è stato ricordato che la Provincia aveva raccolto fino al 3 ottobre osservazioni di Comuni, scuole e sindacati, poi esaminate dalla commissione istruzione. I dubbi emersi hanno portato a chiedere pareri all’Ufficio scolastico provinciale e alla Regione Lazio. Il primo ha risposto attenendosi alle linee guida, mentre dalla Regione non sono arrivati chiarimenti, se non la richiesta di inviare rapidamente la delibera. Da qui la convocazione del consiglio straordinario.
L’unica proposta accolta è stata quella di Santi Cosma e Damiano, che ottiene il mantenimento dello status quo del proprio istituto comprensivo. Bocciate invece le richieste del Meucci di Aprilia per un liceo artistico, dell’Alberti di Minturno per un liceo linguistico e del Vittorio Veneto–Salvemini per un liceo coreutico, per motivi legati a sovrapposizioni territoriali, carenza di documentazione o requisiti mancanti. Respinto anche il tentativo di ricostituire le autonomie dei comprensivi Fabiani e Don Milani, per l’assenza di pareri formali e per i vincoli regionali.
Le critiche arrivano dal consigliere Renzo Scalco e da Fratelli d’Italia, che definiscono la decisione “un’occasione persa” e accusano la Provincia di aver escluso Latina dalla programmazione regionale, ignorando proposte utili per il territorio come il liceo coreutico e il ripristino delle autonomie scolastiche. “L’istruzione è una priorità, non può essere gestita con superficialità”, conclude poi la nota.









