Attentato incendiario a sindaco e vice sindaco, arriva la condanna

E’ stato condannato a 4 anni e 4 mesi di reclusione Giuseppe Gentile, che sarà interdetto anche per 5 anni da pubblici uffici.

Questo il verdetto in primo grado del Tribunale di Latina per il processo che vede l’ex presidente della Pro Loco di Sermoneta come imputato per essere stato il mandante dell’attentato incendiario che nel 2020 mandò distrutta l’auto del sindaco di Sermoneta, Giuseppina Giovannoli e dell’ex vice sindaco Maria Marcelli.

La sentenza è stata emessa dopo che Gentile è stato accusato di essere il mandante di tali atti, avvenuti nell’estate del 2020 a seguito di un dissidio legato alla sua esclusione dalle attività promozionali della Fiera di San Michele.

Secondo l’accusa, Gentile avrebbe orchestrato atti di violenza e minaccia, mentre Emanuel Poli e Giovanni Bernardi sarebbero stati gli esecutori materiali. Gli attacchi consistevano nell’incendio di veicoli di proprietà del sindaco e del suo entourage, causando danni significativi.

Il processo ha visto la richiesta di rito abbreviato da parte della difesa di Gentile, seguito da un rinvio a giudizio con rito immediato. Martina Taglione e Giuseppe De Falco, pubblici ministeri del caso, hanno portato le accuse contro Gentile e altri due coinvolti.

Il Tribunale di Latina, presieduto dalla giudice Clara Trapuzzano Molinaro, ha emesso la condanna, oltre a ordinare a Gentile di risarcire le parti civili coinvolte con una somma complessiva di 8mila e cinquecento euro. Le parti costituite includevano il sindaco, suo fratello e il Comune di Sermoneta.

L’indagine condotta dai Carabinieri di Sermoneta e dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo ha portato alla chiusura del caso, con la Procura della Repubblica di Latina che ha formulato le accuse sulla base delle prove raccolte, inclusi gli accertamenti sul traffico telefonico e le analisi degli incendi effettuate dai Vigili del Fuoco.