Inaugurazione banco alimentare a Fondi, dalla malavita alla solidarietà per la città

Le immagini dell'inaugurazione

 Nuova vita per i locali di via Onorato Caetani II 42, confiscati alla malavita organizzata e risorti per ospitare la filiale di Fondi del banco alimentare “Bethel”, il tutto grazie all’infaticabile lavoro di pulizia e ristrutturazione da parte di 24 volontari.

Emozionante e significativa la giornata inaugurativa che ha visto, a sorpresa, anche l’eccezionale presenza del Prefetto Bruno Corda, dal 17 agosto 2020 Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, e dell’ex prefetto di Latina Pierluigi Faloni.

Nell’illustrare i dettagli del progetto, un’opera della Chiesa Evangelica, i referenti dell’associazione no profit hanno spiegato come siano attualmente assistite circa 30 famiglie, che ricevono mensilmente un pacco alimentare da 30 kg. Gli stessi hanno sottolineato l’importanza della catena solidale, particolarmente attiva anche sul fronte ucraino e con punti di raccolta in tutta Italia. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Fondi Beniamino Maschietto, dall’assessore all’Urbanistica Claudio Spagnardi e dall’intera amministrazione che ha dedicato alle procedure di assegnazione dei locali confiscati alle mafie grande impegno e particolare attenzione. Il primo cittadino, nel ringraziare l’associazione per l’egregio lavoro svolto e le autorità presenti, non ha mancato di sottolineare l’impegno profuso nella lotta al crimine dall’attuale prefetto di Latina, il dottor Maurizio Falco, nonché da tutte le forze dell’ordine della provincia.

“L’operazione che noi facciamo quotidianamente, come agenzia, al livello nazionale – ha commentato il Prefetto Bruno Corda – è esattamente quella che si è concretizzata a Fondi con l’inaugurazione di questo banco alimentare: un bene confiscato alla criminalità organizzata, anziché essere venduto come avviene all’estero, viene restituito alla collettività per finalità sociali. Un’azione simbolica che, oltre a portare valore alla comunità, è uno schiaffo alla criminalità. Tutto questo ha un significato importantissimo che non dobbiamo mai dimenticare”.

Lo stesso ha inoltre lanciato un appello agli amministratori, ai gestori del banco e al pubblico affinché tutti siano più sensibili e attenti alle nuove forme di povertà: gruppi di persone in difficoltà ma con una storia e una dignità tali da non riuscire ad esprimere il loro forte disagio economico e sociale.

I locali che oggi ospitano Bethel sono stati assegnati alle associazioni affidatarie mediante un avviso pubblico.