Abc Latina, buoni pasto e straordinari nelle rivendicazioni Filas. “Porta a porta allo Scalo? Impossibile, non ci sono i mezzi”

Tira una brutta aria all’interno dell’Abc Latina: i dipendenti lamentano la misteriosa sparizione dei buoni pasto, i ritardi nei pagamenti degli straordinari e la carenza di sicurezza sul posto di lavoro. “Ci raccontano che è tutto a posto. Ma non è così”, commenta Emanuele Foresti della segreteria Filas. La sigla sindacale tra il personale in servizio nella sede di via Monti Lepini era scomparsa nelle ultime settimane di vita della Latina Ambiente; i tesserati nella fase di acquisizione del ramo di azienda da parte della neonata Abc erano transitati in altra organizzazione. Ma dopo nove mesi di azienda speciale Abc riecco la Filas, Federazione italiana lavoratori ambiente e servizi.

“I mezzi per la raccolta di rifiuti sono gli stessi di prima, ma in condizioni peggiori: già cadevano a pezzi con la Latina Ambiente, ora hanno 9 mesi in più. E’ stata attivata un’officina, ma probabilmente o l’azienda non compra i pezzi per le riparazioni, o sono talmente scassati che non è possibile riesumarli. L’altro giorno, tutti i mezzi con il sollevamento laterale, otto/nove in tutto, non sono usciti perché non funzionavano. Allora l’azienda, non potendo svuotare i cassonetti, ha mandato il personale a fare il riassetto. I mezzi non sono sicuri, per i lavoratori ma anche per i cittadini: sono un rischio per la pubblica incolumità”, spiega Foresti che insieme a Luigi Palma, sempre della segreteria Filas, stanno pianificando azioni sindacali per il rispetto del contratto e dei diritti dei lavoratori.

“Nei primi due mesi di Abc, l’azienda ci ha dato i buoni pasto. Poi ha cambiato idea, dimenticando che esiste un accordo sottoscritto dall’azienda speciale in cui si attesta che sono previsti buoni pasto fin quando non si discute la contrattazione di secondo livello”, aggiunge Foresti, in rappresentanza di una trentina di iscritti Filas.

Il “nuovo” segretario Filas riferisce di straordinari pagati in ritardo e “male”, non calcolati in base alle ore in più lavorate. “La verità è che l’azienda è in grosse difficoltà – afferma Foresti -: ogni volta che chiediamo del piano industriale ci spostano la data di approvazione/presentazione. Dalla stampa leggiamo di dichiarazioni sensazionalistiche, come l’avvio del porta a porta a Latina Scalo da ottobre. Ma chi ci crede? Dove stanno i mezzi, dove stanno i soldi per acquistare i mezzi necessari? Però ci sono le guardie ecologiche, organizzate con personale interno… senza piano industriale”.

“Gli utenti del servizio – continua il segretario provinciale Filas – deve sapere che quest’estate il personale inviato sul lungomare, per ottocento euro al mese, si è portato le attrezzature con la propria automobile perché l’azienda non aveva mezzi. Questa è l’Abc. Era meglio la Latina Ambiente fallita”.

L’ultima critica Foresti la riserva, non certo per ordine di importanza, ai lavoratori precari della Latina Ambiente che hanno partecipato alla selezione per le “promesse” assunzioni “che si è rivelata irrispettosa delle categorie più deboli”. Secondo il segretario Filas l’azienda speciale non avrebbe previsto ogni quante nuove assunzioni vi sarebbe stato l’ingresso di soggetti fragili, come prevede la legge. “In base alla selezione svolta – conclude Foresti – dei 20 dichiarati idonei, circa la metà non sono i precari della Latina Ambiente che hanno lavorato con noi per tantissimi anni, ma alcuni ex dipendenti di ditte esterne. Il sindaco Una parola a chi è rimasto senza lavoro dovrà pur dirla prima o poi. Sessantadue precari alle dipendenze della Latina Ambiente. Quanti di loro saliranno a bordo dell’Abc malandata?”