Mediterraneo Nero, il nuovo romanzo di Gian Luca Campagna

Domani 23 giugno alle 19 presso la struttura Gelatilandia a Capoportiere a Latina Lido si terrà la presentazione del romanzo “Mediterraneo nero” di Gian Luca Campagna, incontro moderato dalla professoressa Michela Sagnelli.

“Perché ho scritto “Mediterraneo Nero”? Perché il Mediterraneo sa di sole, di mare, di vento, di sale, anche di mirto e rosmarino… il Mediterraneo profuma di vita.” -dichiara Gian Luca Campagna, autore di Mediterraneo Nero, quarto titolo della collana Giungla Gialla diretta da Fabrizio Carcano- “Quando mi chiedono se scrivo romanzi, non saprei cosa rispondere se non che sono un visionario narrativo, che prova a far vedere nelle sue trame quello che gli altri non scorgono, tant’è che l’anima della mia scrittura resta la ricerca ontologica. Il mio personaggio a un certo punto dice “Todo modo para buscar la voluntad divina”, cioè ricercare la verità, seguendo l’insegnamento di Ignazio di Loyola. Ne è talmente ossessionato che talvolta non si accorge però che, come diceva Karl Popper, la distorsione della verità nasce con l’uomo. E così ecco attecchire la psicologia del complotto, che si crea attraverso la fusione di dati reali e tracce verosimili, confondendo la verità con le congetture e avvalorando coincidenze. Alla fine non ci accorgiamo che l’uomo ricorre al complotto ogni volta che deve spiegare razionalmente la complessità del mondo, anche perché la nuda verità è molto meno affascinante”.

La trama narra di Francesco “Ciccio” Cuccovillo, un cronista di origini baresi, che lavora da anni a Roma per un quotidiano nazionale. Viene contattato da un suo vecchio amore giovanile andata in sposa a uno dei suoi amici di quando ero ragazzo: questo è ricoverato per mesotelioma contratto per essere stato a contatto con un’azienda che produceva amianto. La donna lo convince a consegnare una lattina di Coca Cola sigillata di cui non si conosce il contenuto a un ingegnere brianzolo che negli anni ’80 e ’90 gestiva nel Sud Italia il traffico illecito dei rifiuti tossici.

Anche l’affascinante Marie, una killer professionista che all’occorrenza sa adattarsi a escort, lascia la sua Corsica per Roma alla ricerca di una vendetta ancestrale. E poi c’è Khaled, che attraversando il Mediterraneo ha perso suo figlio, adesso vuole la sua giustizia, quella della legge del taglione. Il romanzo tratta di diverse tematiche care al Mediterraneo: dall’inquinamento industriale ai tumori contratti dagli operai, dalla tratta degli immigrati ai moti rivoluzionari indipendentisti. Negli anni ’80 e ‘90 c’era in Italia una pratica diffusa tra gli ambienti industriali e criminalità organizzata. L’Europa industriale si disfaceva dei rifiuti pericolosi tramite le cosiddette ‘navi a perdere’, quelle carrette del mare che registravano un carico ‘normale’ per poi sostituirlo con fusti tossici che venivano autoaffondate in punti abissali del mar Mediterraneo, sulle coste italiane, o in oceano Atlantico, al largo della Francia o del Portogallo da armatori ed equipaggi senza scrupoli.

Al romanzo è stato dato il nome ‘Mediterraneo Nero’ perché la trama tocca gran parte delle coste italiane, trattando di ogni zona la sua anima nera. È una sorta di macabro Grand Tour, che tocca nell’indagine coste pugliesi, campane, pontine, toscane, triestine, slovene più Lampedusa e Corsica, punti di partenza degli altri due protagonisti della storia, il disperato immigrato Khaled e la rivoluzionaria Marie.

Gian Luca Campagna (Latina, 1970) è giornalista e comunicatore d’azienda. Beve a piccoli sorsi un litro di rum al giorno, odia le lasagne delle suocere, ascolta la musica tribale dei vicini rumorosi, declina l’invito a riunioni sulle piattaforme petrolifere, ama i cani e teme le mantidi religiose. Ha scritto i romanzi “Molto prima del calcio di rigore”, “Finis terrae”, “Il profumo dell’ultimo tango”, “L’estate del mirto selvatico”, “La scelta della pecora nera”. Ha creato la figura del detective italo-argentino José Cavalcanti, anarcolibertino, nichilista e politicamente scorretto. Riceve senza appuntamento sulle sue pagine social, accettando anche insulti, purché costruttivi.