Globo, in 11 rinviati a giudizio. Assolto Maurizio Mansutti

Il megastore Globo

L’udienza preliminare relativa alla presunta lottizzazione abusiva Globo si è conclusa con un’assoluzione e 11 rinvii a giudizio. Il giudice Pierpaolo Bortone ha assolto l’avvocato Maurizio Mansutti, difeso da Renato Archidiacono e Fusco, per non aver commesso il fatto per insufficienza di prove. Lo stesso pubblico ministero, Giuseppe Miliano, che oggi ha discusso nell’aula del tribunale di Latina, aveva chiesto l’assoluzione per l’ex dirigente del Comune di Latina.

Mansutti era stato l’unico a chiedere il giudizio abbreviato, che consente di essere giudicati in base alle prove raccolte durante le indagini e di ottenere lo sconto di un terzo sulla eventuale condanna.

Il giudice, su richiesta del pm, ha invece rinviato a giudizio Giancarlo Piattella, amministratore unico della Mimosa Park beneficiaria dei titoli abilitativi, acquirente di fatto dell’intera proprietà, e Piero Piattella, quale direttore dei lavori, Giovanni Passariello, funzionario comunale, e dell’architetto Luca Baldini, all’epoca tecnico del Comune di Latina e istruttore della pratica del condono edilizio. E poi ancora Nicola Di Nicola, amministratore unico della Cosmo, l’architetto Fiorella Abbenda, e ancora Patrizia Marchetto, tecnico comunale e istruttore delle pratiche finalizzate al rilascio dei permessi a costruire; Stefano Gargano, funzionario comunale e firmatario di uno dei permessi a costruire; l’architetto Ventura Monti, all’epoca dirigente dell’Ufficio tecnico comunale; Luigi Paolelli funzionario firmatario di uno dei permessi a costruire e Roberto Bianconi, acquirente del sito dell’ex Seranflex.

Il processo inizierà il 26 febbraio 2020 davanti al giudice monocratico del tribunale di Latina, Valentini.

Nel collegio difensivo Renato Archidiacono, Leone Zeppieri, Giovanni Lauretti, Alessandro Farau, Marco Pandozi, Francesco Pisani, Tommaso Pietrocarlo, Stefano Sabatino, Manuela Viola e gabiele Rapali. Avevano chiesto per i loro assistiti il non luogo a procedere per insussistenza dei reati e la mancata configurabilità della lottizzazione abusiva.

L’inchiesta, portata avanti dai carabinieri del Nipaaf di Latina, aveva permesso di ricostruire una vicenda che parte dal 2003 e si protrae fino al 2015. Gli investigatori sono convinti che sarebbe stata realizzata una presunta lottizzazione abusiva finalizzata a costruire su terreno agricolo, e al posto di un edificio solo parzialmente a destinazione commerciale, un megastore con all’esterno almeno il doppio dei parcheggi previsti.