Sabaudia, il portalettere che consegna anche storie: la storia di Luca D’Onofrio

Nel cuore delle giornate scandite dal suono del motore del motorino e dal rumore delle cassette postali che si aprono, c’è un portalettere che non consegna soltanto buste e pacchi. Tra una fermata e l’altra, Luca D’Onofrio – 39 anni, in forza al Centro di Recapito di Sabaudia – porta con sé un bagaglio fatto di parole, personaggi e trame. Perché dietro la divisa gialla c’è un autore che ha fatto della scrittura il suo modo di osservare il mondo.

Entrato in Poste Italiane nel 2021 con un contratto a tempo determinato, lo stesso anno in cui è nata sua figlia Emily, Luca vive a Fondi insieme alla moglie Sara. Dopo un anno viene stabilizzato e oggi lavora come portalettere nel territorio di Sabaudia. Un percorso relativamente recente, arrivato dopo una lunga stagione da imprenditore: radio web, ristorazione, intrattenimento musicale e collaborazioni con artisti locali hanno segnato il suo passato professionale, prima di trovare in Poste un nuovo equilibrio.

Ma, confessa, la scrittura non lo ha mai abbandonato: “È una passione che mi porto dietro da bambino. Alle elementari il mio maestro leggeva i miei racconti sul cane di famiglia. Credo che lì sia nato tutto”. Un viaggio negli Stati Uniti nel 2017 gli offre la spinta definitiva e diventa la scintilla per il suo primo romanzo, Junk – Carne Salata, pubblicato nel 2021 da Pav Edizioni.

Oggi, paradossalmente, è proprio il lavoro da portalettere a nutrire la sua ispirazione. Il contatto quotidiano con le persone, le piccole storie raccolte lungo il percorso e l’unicità dei paesi attraversati diventano materiale narrativo. “Il postino – racconta – resta un punto di riferimento umano, anche in un mondo sempre più digitale. Portiamo notizie, ma a volte anche conforto o semplicemente la certezza di una presenza”.

Tra lettere e parole, tra consegne e quaderni pieni di appunti, Luca continua il suo doppio viaggio: uno sulle strade di Sabaudia, l’altro nelle pagine dei suoi racconti.