Foibe: le memorie di Ottavio Sicconi, un esule a Latina

LATINA – La libreria Sicconi, in via Emanuele Filiberto a Latina, ha appena compiuto 60 anni. L’attività aperta da Ottavio Sicconi, esule istriano, 91 anni da compiere il 5 dicembre prossimo, viene adesso gestita dai figli Matteo e Marco. Ma da buon padre passa tutti i giorni in un luogo a lui molto caro, dove cultura, storia e memoria si intrecciano. Nelle mente e nel cuore rimango vivi i ricordi, da quando è stato costretto con la famiglia a lasciare Parenzo, nella provincia di Pola, terra d’Istria.
Non solo il 10 febbraio, in ogni momento è doveroso mandare un messaggio alle nuove generazioni: “Mai più sangue, mai più guerre – dice Ottavio -. La cultura e la democrazia servono per evitare altre tragedie. Siamo stati  fortunati con la mia famiglia a trovare una città accogliente come Latina, esattamente 78 anni fa”. Ben radicato nella sua città di accoglienza, Ottavio ha vissuto una tragedia nella tragedia. E’ stato alunno di Norma Cossetto, brutalizzata e poi uccisa dai partigiani jugoslavi nella foiba di Villa Surani: “Ricordo l’ultimo gelato che ci offrì prima della chiusura dell’anno scolastico. Ci saremmo dovuti rivedere a settembre del ’43, dopo la discussione della tesi di laurea. Solo a quel punto avremmo potuto chiamarla professoressa. Nel frattempo andava bene Norma o signorina..“.
L’impegno di Ottavio nel tenere viva la memoria di quello che è stato, è supportata dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia, di cui è consigliere: “La storia è stata manipolata, è importante che noi tramandiamo alle nuove generazioni la verità”, puntualizza Piero Simoneschi, vice presidente della sezione di Latina della ANVGD. Un’ eredità morale trasmessa dal padre ai figli, più di quello che può raccontare qualsiasi libro di storia: “Nostro padre ci ha trasmesso la passione per la storia, la lettura – dice Marco Ottavi -, la stessa passione che mettiamo nel lavoro di ogni giorno“. “Nonostante le angherie subite – continua Matteo Ottavi -, papà e chi come lui ha vissuto un’esperienza simile, non prova né odio né rancore. Vanno avanti con grande nobiltà d’animo“.