Una famiglia su 5 rinuncia alle cure, Aprilia aderisce alla raccolta farmaci

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Aprilia parteciperà alla raccolta farmaci per le famiglie che non possono permetterselo. Sette farmacie esporranno la locandina della #Grf2020 (Giornata di raccolta del farmaco di Banco Farmaceutico): Agroverde, Aprilia Nord, Asole, Braconi, Nencini, Ratius, Sant’Antonio.

I volontari di Banco Farmaceutico saranno presenti il 4 febbraio. Le confezioni raccolte saranno affidate alla Croce rossa comitato di Aprilia, nella sede di via Inghilterra, a cui le persone bisognose si potranno rivolgere per riceverle gratuitamente. Durante l’edizione del 2019 sono state raccolte 842 confezioni di farmaci (pari a un valore di 5.298,98 euro) che hanno aiutato 600 assistiti di Aprilia.

In Italia 1 famiglia su 5 con figli è stata costretta a rinunciare alle cure per ragioni economiche ed è proprio a questo che risponde l’iniziativa. Nel 2020, Banco Farmaceutico compie 20 anni. In tale occasione, la Grf durerà una settimana, dal 4 al 10 febbraio (il giorno principale sarà sabato 8 febbraio).

La Grf si svolge con il patrocinio di Aifa, in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Assogenerici, Federsalus e BFResearch. Intesa Sanpaolo è partner Istituzionale dell’iniziativa. Ed è realizzata anche grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA eTeva e al sostegno di EG Stada Group eDOC Generici. La Giornata è supportata da Mediafriends, Responsabilità Sociale Rai, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

La decisione di estendere le attività di raccolta ad una settimana deriva soprattutto dalla necessità di rispondere in maniera più efficace al fabbisogno espresso dagli enti. Nella scorsa edizione, infatti, nonostante l’ottimo risultato (421.904 confezioni di farmaci raccolte, pari a un valore di 3.069.595 euro) è stato possibile soddisfare solamente il 40,5% delle richieste.

Questo poiché la povertà sanitaria resta un problema preoccupante e di elevate dimensioni.

Val la pena, infine, ricordare che, tra i 5 milioni di poveri, 1 milione 260.000 sono minori; questo, nonostante il nostro intero sistema, a partire della Costituzione, riconosca al bambino il diritto a vedere riconosciuti i propri interessi e le proprie esigenze come superiori e nonostante siano passati 30 anni dall’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia (New York, 20 novembre 1989), che riconosce al minore il diritto “di godere del miglior stato di salute possibile”.