Pontinia, presentata da Acqualatina la nuova tecnologia per l’ammodernamento delle reti idriche

Oggi, alla presenza della stampa e dei Sindaci dei Comuni di Amaseno, Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sezze, Acqualatina ha presentato ufficialmente, sul cantiere di Pontinia, l’innovativa tecnologia “Hoselining” per l’ammodernamento delle reti: fronte su cui la Società è al lavoro sin da inizio gestione, con 43 milioni di investimenti effettuati e ulteriori 75 milioni in corso e previsti per i prossimi anni.

Gli interventi presentati oggi rappresentano la fase conclusiva del risanamento di oltre 3km della condotta adduttrice che, partendo dalla centrale Sardellane, alimenta parte dei Comuni di Pontinia, Priverno, Sezze e Sonnino, per arrivare sino a Terracina. I lavori hanno richiesto circa un milione di euro di investimento.

“L’utilizzo di questa e altre tecnologie di ultima generazione, come il “Curapipe” presentato a Formia lo scorso dicembre, che permette di intervenire su piccole perdite senza la necessità di effettuare scavi, garantisce – ha dichiarato l’amministratore delegato di Acqualatina, ingegnere Raimondo Luigi Besson – un’ulteriore riduzione dei tempi di intervento, per le opere di contrasto all’emergenza siccità. All’impegno sul fronte delle perdite, che resta la principale azione, per una stabilizzazione del servizio, affianchiamo quello sull’individuazione di nuove fonti e sul potenziamento delle centrali già esistenti. Nello specifico, nell’area dei Monti Lepini, siamo al lavoro sul potenziamento della centrale Sardellane, sul collegamento delle reti idriche di Villa Santo Stefano e Amaseno alla centrale Fiumicello e sull’attivazione di nuovi pozzi a Priverno e Roccagorga. Il tutto per un investimento stimato intorno ai 10milioni di euro”.

“Abbiamo scelto – ha aggiunto il direttore tecnico di Acqualatina, l’ingegnere Ennio Cima – di adottare da subito questa nuova tecnologia poiché i vantaggi, rispetto gli interventi tradizionali, sono davvero rilevanti. Costi e tempi di intervento abbattuti, il totale rispetto dell’ambiente, grazie all’assenza di materiali di scarto, e impatti nulli sulla viabilità per via della riduzione degli scavi ci hanno spinto verso l’adozione di questa tecnologia”.

L’”Hoselining”, infatti, è una tecnologia innovativa in grado di garantire importanti vantaggi, in termini di costi e tempi, rispetto alle soluzioni tradizionali.

 

IL FUNZIONAMENTO

Con l’”Hoselining”, il risanamento della condotta idrica ammalorata avviene tramite l’inserimento, nella stessa, di un tubolare flessibile altamente resistente all’abrasione e all’usura che, di fatto, diverrà la nuova condotta. Il tubolare, una volta inserito, grazie alla pressione dell’acqua prende e mantiene la forma definitiva, andando a costituire una nuova condotta, strutturalmente indipendente dalla quella preesistente, che, dunque, ne costituisce solamente l’”alloggio”.

Tutto ciò, in primis, permette di abbattere drasticamente l’impatto che le opere hanno sull’ambiente, rispetto agli interventi tradizionali, poiché non sussiste alcun materiale di scarto derivante da una tubatura dismessa.

L’”Hoselining”, inoltre, consente di dimezzare i tempi di intervento e di ridurre di oltre il 30% i costi, rispetto alle tecnologie di intervento tradizionali, garantendo un ciclo di vita del risanamento stimato intorno ai 50 anni, poiché, ai fini dell’efficacia e della durabilità, l’intervento può essere considerato al pari dell’installazione di una nuova condotta.

Notevoli benefici anche in termini di impatto sulla viabilità: diversamente dalle operazioni tradizionali, che prevedono scavi lungo tutta la condotta oggetto di intervento, il sistema “Hoselining” necessita solamente di 2 scavi, uno di partenza e uno di arrivo, su tratti di lunghezza anche superiore al chilometro.