La villetta abusiva riconducibile a Giuseppe Di Silvio, detto Romolo, capo di una delle fazioni più temute del clan di Campo Boario, è destinata alla confisca e all’acquisizione al patrimonio comunale.
L’immobile, situato in via Moncenisio nel quartiere R10 Gionchetto, è stato costruito in violazione delle norme urbanistiche e, già nel 2021, era stato oggetto di un’ordinanza di demolizione e ripristino dei luoghi. Tuttavia, il provvedimento non è mai stato eseguito, portando ora all’avvio delle procedure per la confisca definitiva.
L’inchiesta di “Fuori dal Coro” e l’aggressione all’inviata
Il caso è stato al centro di un’inchiesta del programma “Fuori dal Coro” di Mediaset, andata in onda nei giorni scorsi, che ha documentato la presenza della villetta abusiva e il potere che il clan Di Silvio esercita nella zona di Campo Boario. Durante il servizio, l’inviata di Rete 4 è stata aggredita verbalmente e colpita al volto da Giulia Ciarelli, moglie di Antonio Di Silvio, detto Patatino, attualmente detenuto.
L’abuso edilizio e il rischio idrogeologico
L’ordinanza comunale n. 87 del 2021 aveva già accertato la natura abusiva dell’edificio, costruito senza alcun titolo autorizzativo su un’area soggetta a vincoli di inedificabilità, in quanto situata nella fascia di rispetto del Canale delle Acque Medie e in una zona a rischio idrogeologico.
I controlli della Polizia Locale, supportati dall’ufficio Antiabusivismo edilizio, avevano rivelato la presenza di un edificio di 140 mq, una tettoia annessa di 50 mq, una recinzione in muratura che circonda l’intera proprietà, ed un’ulteriore tettoia metallica di 270 mq, usata come ricovero per i mezzi della casa.
L’intera particella catastale, acquistata nel 1998 dalla moglie di Romolo, Maria Cristina Di Silvio, sarà ora acquisita dal Comune, che valuterà se procedere con l’abbattimento dell’immobile o destinarlo a finalità pubbliche, nonostante i vincoli idrogeologici rendano questa seconda ipotesi difficile da attuare.









