Associazioni di Categoria 5.0: un rinnovato ruolo di rappresentanza e servizi. Il ruolo dei Corpi Sociali

Economia e imprese

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

“Associazioni di Categoria”: il salvagente per tante piccole imprese. Il “pronto soccorso” delle attività quando tutti ti chiudono la porta.

L’associazionismo non è certamente una cosa facile ai nostri giorni. Fino a qualche decina di anni fa lo Stato guardava le Associazioni imprenditoriali come un punto di riferimento, sostenendole in ogni modo. Oggi sul “sistema” associativo si scaricano molte incombenze (vedi Patronati e CAAF) ma benefici sempre meno. Nel nostro tempobisogna rivedere drasticamente le modalità di essere e fare rappresentanza, di erogare servizi e accompagnare le imprese per aiutarle nei mille problemi che le attanagliano.

Per usare un termine improprio, dobbiamo dare vita ad un sistema associativo “5.0”, con una nuova impostazione che vada a coniugare la rappresentanza sociale con l’efficienza e la modernità dei servizi anche innovativi.

Professionalità, competitività, aspetti valoriali ed etici, contingentamento dei costi fissi di struttura… sono tutti aspetti che devono interagire tra loro, senza compromessi.

L’ Associazione di categoria è oggi più che mai una realtà essenziale per il ceto produttivo, e ancor più per le realtà a livello provinciali, locali. Qualche volta anche criticate (la critica è sempre positiva e strumento di miglioramento) ma sono l’unico polmone sociale che possa interloquire in maniera organizzata con le Istituzioni. Associazioni portatrici di interessi diffusi.

La “rappresentanza” è strategica per il produttore e per il commerciante poiché, facendo “massa critica organizzata”, possono cercare di dialogare al meglio con le Istituzioni, a tutti i livelli. Come le Istituzioni e la Politica possono trovare nell’Associazionismo di Categoria quegli interlocutori, professionalmente preparati, per una azione concertativa e di progettualità, per un confronto che può solamente essere costruttivo.

Quando la Politica cammina in solitaria, andando in solitudine per la propria strada, rischia poi di incartarsi su sé stessa. Democrazia è confronto con le parti sociali. Dialogare sempre!

Oggi registriamo una grande proliferazione di sigle. Il pluralismo è vita. Per individuare una Associazione di categoria, quelle maggiormente rappresentative, bisogna valutare alcuni aspetti come la firma di contratti nazionali (CCNL), la presenza nei sistemi camerali, la presenza al CNEL, la diffusione sul territorio.

I Corpi Sociali sono elementi essenziali per il confronto e per la costruzione di un sistema della rappresentanza che sia democratico e pluralista. La Politica dovrebbe tenerli in maggiore considerazione. Sono portatori di interessi reali della nostra economia.

Oggi siamo già immersi in nuove dimensioni tra digitalizzazione, politiche della globalizzazione e nuove forme di commercio non sempre adeguatamente regolamentate. Stiamo cominciando a vivere l’esperienza dell’intelligenza artificiale e bisogna vedere come innestarla –nel modo più corretto- nelle nostre realtà produttive. Non possiamo fermarci a guardare indietro, ma cercare di governare i cambiamenti. L’Associazione di categoria serve anche a questo e rammentiamoci sempre che i veri protagonisti sono i nostri imprenditori, coloro che ogni giorno rischiano in proprio per “alzare la saracinesca” e far girare quella economia del quotidiano che dà benessere a tutti.