Rallentamenti per l’estradizione di Forniti: è accusato di tentata corruzione

Potrebbero allungarsi i tempi per l’estradizione di Patrizio Forniti, boss di Aprilia arrestato a metà novembre a Casablanca dopo un anno e mezzo di latitanza. L’uomo è accusato in Marocco non solo di utilizzo di passaporti falsi, ma anche di tentata corruzione ai danni della gendarmeria reale: secondo gli inquirenti avrebbe offerto denaro contante agli agenti per evitare l’arresto. Fermata insieme a lui anche la moglie Monica Montenero, ritenuta parte dell’organizzazione criminale. Entrambi erano sfuggiti all’operazione “Assedio” del luglio 2024. In Italia Forniti deve rispondere di associazione mafiosa e traffico internazionale di droga.

L’iter estradizionale si presenta complesso anche per ragioni giuridiche: come riporta anche l’edizione odierna di LatinaTu, il Marocco non fa parte dell’Unione Europea e il trattato di estradizione con l’Italia non è automatico come avviene con altri Paesi europei. A questo si aggiunge il procedimento penale che Forniti e la moglie dovranno affrontare in terra nordafricana, dove il 53enne sarà processato per documenti falsi e corruzione, circostanza che potrebbe ulteriormente rallentare il trasferimento in Italia.

Il provvedimento a cui sono soggetti Forniti e la moglie rientra nel filone apriliano dell’indagine “Assedio”, condotta dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Roma con il supporto dei reparti territoriali dell’Arma dei carabinieri, che ha portato all’arresto di 25 persone e allo scioglimento del Comune di Aprilia, ora commissariato.