Tentato duplice omicidio a Terracina, lo stalker resta in carcere. “Oggi ti ammazzo”, aveva detto all’ex compagna

Michelangelo Porretta e l'auto utilizzata per il tentato duplice omicidio

Tu stasera non torni a casa! Tua figlia non la vedi più, ho pianificato tutto a tavolino, oggi ti ammazzo!”. E’ questa una delle frasi che Michelangelo Porretta, 43enne di Rosarno, avrebbe pronunciato alla sua ex compagna costretta nella sua automobile durante la folle corsa poco prima del duplice tentato omicidio in danno della donna, 29enne di Gaeta, e di un pescatore, 56enne originario di Milano, che aveva cercato di aiutarla. Fermato dalla Polizia di Terracina venerdì sera, Porretta è stato interrogato oggi nel carcere di Latina dal Gip Mara Mattioli che ha convalidato, disponendo la sua permanenza presso la casa circondariale.

Già noto alle forze dell’ordine per altri reati, il 43enne di Rosarno era stato denunciato più volte dall’ex compagna per atti persecutori presso il commissariato di Gaeta. Contro di lui il Gip del Tribunale di Cassino aveva emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento alla parte offesa, ma per motivi di irreperibilità non gli era stato ancora notificato.

La donna si era lasciata convincere, venerdì pomeriggio, ad un ultimo incontro chiarificatore che invece, stante alla ricostruzione degli inquirenti, coordinati dal pm Marco Giancristofaro della Procura di Latina, si sarebbe rivelato una pericolosissima trappola. Quando Porretta ha arrestato la corsa dell’auto, la donna era riuscita a fuggire e a salire a bordo della vettura del pescatore sopraggiunto lungo la strada. Entrambi però erano stati inseguiti, speronati e spinti in un canale alla periferia di Terracina. E nel mentre giungevano Polizia e soccorsi la donna era stata nuovamente aggredita dal 43enne subito arrestato nella flagranza dei reati di sequestro di persona, atti persecutori e duplice omicidio.